Romagna, ennesima alluvione: danni rilevanti all’agricoltura

Centinaia di aziende agricole nuovamente colpite nelle stesse aree già coinvolte dai fenomeni del maggio 2023
Romagna, ennesima alluvione: danni rilevanti all’agricoltura

Per la seconda volta in 14 mesi una serie di fenomeni alluvionali e franosi ha colpito negli ultimi due giorni l’Italia nordorientale, e in particolare la Romagna, spesso nelle stesse località già travolte dall’alluvione del maggio 2023. I danni stanno riguardando anche la fascia costiera delle Marche e l’Appennino toscano, a partire dal Mugello. Già nel primo pomeriggio di giovedì 19 settembre è iniziata una prima, approssimativa, conta dei danni.

L’alluvione che aveva colpito la Romagna nel maggio dello scorso anno aveva portato ad una stima per il settore agricolo di 912 milioni e 600.000 euro di danni, sommando quelli subiti dalle aziende agricole a seguito delle 2.678 frane (oltre 325 milioni di euro) e da più 587 milioni di euro di danni direttamente collegati agli allagamenti.

LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA CONVOCA LA CONSULTA AGRICOLA REGIONALE

Siamo già in contatto dalle prime ore con i nostri tecnici e tutte le associazioni agricole e agroalimentari del territorio ed è già iniziata la procedura per la ricognizione dei danni. La situazione complessiva verrà esaminata la settimana prossima nel corso di un incontro appena convocato della Consulta agricola regionale”. È il primo commento dell’Assessore regionale dell’Emilia-Romagna all’Agricoltura, Alessio Mammi, sui danni provocati al settore agricolo dall’alluvione negli ultimi due giorni. Raccolti e magazzini sott’acqua, decine di aziende agricole colpite, centinaia gli ettari di seminativi, frutteti e vigneti finiti nuovamente sotto fango e acqua: a rischio anche il versante della vendemmia, ancora in corso in numerose aziende, secondo una prima valutazione con le associazioni di settore.

Il settore agricolo ha subito danni importanti, in un’area più limitata rispetto alle alluvioni del 2023 – prosegue Mammisono stati danneggiati in particolare il pomodoro, tutte le colture frutticole autunnali, la vendemmia che è in fase di raccolta e le colture sottoterra come la barbabietola da zucchero. Siamo al fianco dei nostri agricoltori per fare tutto il possibile e ciò che è necessario”.

COLDIRETTI: CENTINAIA DI AZIENDE COLPITE

Coldiretti parla di centinaia di aziende agricole nuovamente colpite, “allevamenti isolati a causa delle frane in collina, migliaia di ettari di terreni a cereali e ortaggi e frutteti sott’acqua, magazzini e fabbricati rurali allagati, con danni gravissimi ancora da calcolarenei campi dell’Emilia-Romagna e delle Marche. Il resoconto di un primo monitoraggio da parte dell’organizzazione agricola definisce “Drammatica la situazione fra il territorio romagnolo e la provincia di Bologna, soprattutto a causa dell’esondazione dei fiumi e delle piogge torrenziali che hanno causato smottamenti, rendendo anche le strade rurali impraticabili, con alcune aziende agricole isolate. Nel ravennate e nel faentino l’acqua ha sommerso i terreni coltivati a cereali e ortaggi e inondato i frutteti di pere e mele, ma non ha risparmiato neanche i vigneti dove la vendemmia non è arrivata neppure a metà”.

Anche nelle Marche “campagne e stalle allagate e ortaggi sott’acqua, con la situazione peggiore che si registra sulla fascia costiera dalla provincia di Ancona a quella di Maceratafino al fermano. Completamente sommersi terreni coltivati a fagioli, barbabietola, e insalata”.

CIA: COLPITE DALL’ALLUVIONE LE STESSE AREE DEL 2023

L’agricoltura è ancora sott’acqua – commenta Stefano Francia,Presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagnae quel che più colpisce è che sono le stesse aree coinvolte dall’alluvione del 2023, laddove erano state ripristinate le numerose criticità nei campi: ora occorre ricominciare da capo”.

Sempre secondo Cia, “In Romagna la situazione è tragica e sta vivendo un déjà-vu con centri abitati come Cotignola, Bagnacavallo, Forlì, Faenza che sono in situazioni di criticità – ricorda Francia – dove anche il fiume Montone è straripato di nuovo. I ripristini che erano stati portati a termine in molti casi sono da rifare, con perdite ingenti di danaro e produzioni per il prossimo anno: senza contare il danno sulle colture ancora in atto come barbabietole da zucchero e pomodoro da industria. Insomma, anche questa è una annata da dimenticare, le imprese agricole chiedono di poter lavorare e i loro terreni non devono essere trattati come casse di espansione, che non lo sono, ma vanno risarcite adeguatamente”.

Quanto ai risarcimenti, il Presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, ricorda: “Ci sono sicuramente tanti passaggi da fare e alcune cose da riprogettare; ma la più urgente, per la quale serve una risposta istantanea come abbiamo chiesto assieme ad altre sigle della rappresentanza l’otto luglio scorso nel presidio di Faenza, è che arrivino immediatamente i ristori promessi a seguito della calamità dello scorso anno. Diversamente, già dalla fine del 2024, alcune aziende chiuderanno”.

© Riproduzione riservata