L’attenzione al benessere è una tendenza molto forte e a delinearla sinteticamente è Marco Cuppini, Research and communication director GS1 Italy che precisa: “Attraversa tutto il mondo del food, dalla domanda all’offerta, come testimoniano i dati presenti nell’Osservatorio Immagino. Da un lato ci sono i consumatori, che sono sempre più informati sul rapporto tra cibo e benessere e che cercano prodotti alimentari con precise caratteristiche nutrizionali. Dall’altro le aziende produttrici, che ricorrono a un numero crescente di claim salutistici e che hanno anche modificato di conseguenza la formulazione e il valore nutritivo dei loro prodotti”.
La XV edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy mette in luce quanto gli italiani siano sensibili ai sempre più numerosi claim relativi alla salute e ai benefici nutrizionali indicati sulle etichette dei quasi 140mila prodotti alimentari presi in considerazione.
IL FREE FROM TRA LUCI E OMBRE
Il mercato dei prodotti healthy cresce e si segmenta sempre di più, tanto da dividersi in tre grandi “universi”: il free from, che comprende le referenze con una minore presenza o privi di alcune sostanze; gli alimenti studiati per i soggetti allergici o intolleranti e il rich in, ossia i cibi ricchi o arricchiti di specifici nutrienti.
La prima categoria è la più presente sugli scaffali di super e ipermercati (14.100 prodotti) e incide in modo importante sulla spesa degli italiani: l’incasso relativo ai prodotti “senza” ha superato nel 2023 gli 8,1 miliardi di euro, con un aumento di +9,7% rispetto all’anno precedente. Scendendo più nel dettaglio, i prodotti con pochi grassi (3.118 articoli) hanno visto una crescita nelle vendite di +0,4% a volume e di +11,5% a valore, con performance molto positive per lo yogurt greco colato e lo skyr, i biscotti tradizionali, il tacchino e il latte Uht. A brillare ancor più intensamente sono state le referenze con il claim “senza grassi idrogenati” (679 prodotti): +1,7% a volume e +15,2% a valore, dati trainati da biscotti salutistici e tradizionali, pasticceria, torte pronte e margarina.
Gli shopper italiani, sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio Immagino, hanno premiato anche i prodotti – soprattutto confetture e spalmabili base frutta, frutta conservata, biscotti tradizionali e bevande base frutta 30-99% – le cui etichette dichiarano un minor apporto di zuccheri; le vendite a volumi sono aumentate di un +1,9% e quelle a volume di +18,3%, per un totale di 1,4 miliardi di euro. I 1.754 prodotti “senza zuccheri aggiunti” hanno registrato un +5,4% a volume e un +18,5% a valore (791 milioni di euro).
Gli alimenti specifici per intolleranze o allergie sono invece andati in controtendenza e, pur mantenendo un ruolo significativo nel canale della Gdo, hanno sofferto la crisi inflazionistica. I quasi 11mila prodotti individuati dall’Osservatorio Immagino hanno aumentato le vendite a valore del +6,2% sul 2022, superando i 4,7 miliardi di euro, ma hanno perso il -3,9% a volumi. Il protagonista della categoria è il “senza glutine”, che registra un -4,4% a volumi (8.581 prodotti, 3,2 miliardi di euro di vendite, +5,2% a valore), mentre le gamme “senza lattosio” hanno retto meglio le criticità soprattutto grazie agli yogurt funzionali (-1,3% a volumi, +8,9% a valore per un incasso superiore a 1,9 miliardi di euro). Tra le new entry, Osservatorio Immagino evidenzia le performance del claim “senza uova” – in particolare nel mondo della pasta e dei biscotti salutistici – che pur con pochi prodotti presenti a scaffale (160, con 27 milioni di euro di sell-out) è cresciuto a valore del +12,8% e a volume del +3,6 per cento.
INCASSI PIÙ RICCHI CON I PRODOTTI RICH IN
Fa da controcanto alla categoria del “senza” quella dei prodotti “arricchiti”, 10.825 referenze identificabili grazie a 12 diversi claim che hanno aumentato il loro giro d’affari, con la sola eccezione di “iodio”. I prodotti rich in hanno superato i 5 miliardi di euro di sell-out, in crescita di +10% su base annua, con particolari aumenti nel volume di vendita degli articoli con etichette che evidenziano la presenza di fermenti lattici (+0,3%) e proteine (+1,2%, con particolare successo di latte fresco e Uht, formaggi grana, basi e alimenti per sportivi). Il claim relativo alle proteine, grazie al dinamismo sia della domanda sia dell’offerta, è il più diffuso (3.365 prodotti) e dà luogo al maggior giro d’affari (1,88 miliardi di euro) e al maggior tasso di crescita annua a valore (+12,8%).