L’Organizzazione Interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia prosegue nello sviluppo del progetto biennale (2023-2025) Tomato SAUCE – Sustainable Agriculture Understanding in Central Europe , finanziato dal bando Agrip dell’Unione Europea. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare in due paesi target, Germania e Francia, l’elevato standard ambientale e sociale assicurato dai disciplinari produttivi certificati utilizzati nelle lavorazioni agricole e industriali del pomodoro da industria del Nord Italia. Per questo una rappresentanza dell’OI sta partecipando al SIAL 2024 in corso a Parigi, con l’obiettivo di illustrare e coinvolgere giornalisti, operatori e opinion maker.
Dopo la partecipazione alla fiera Anuga 2023 in Germania, quest’anno l’OI ha partecipato a Cibus 2024 a Parma e realizzato la docuserie Truemato, cinque cortometraggi visibili sul suo canale YouTube che puntano a far scoprire, con un approccio olistico, la sostenibilità ambientale, economica e sociale della filiera del pomodoro da industria del nord Italia attraverso la voce dei protagonisti, le riprese nei campi e negli stabilimenti.
A inizio settembre, invece, ha organizzato un press tour che ha coinvolto giornalisti e food blogger francesi e tedeschi per incontrare direttamente sul campo gli agricoltori delle OP-Organizzazioni di produttori e rappresentanti dell’industria di trasformazione. Un’occasione per permettere agli ospiti di guardare con i propri occhi come vengono coltivati e raccolti e trasformati i pomodori nel nord Italia, gli strumenti per il risparmio idrico e le caratteristiche per avere una bassa impronta di carbonio, e comprendere così il reale valore aggiunto dei derivati del pomodoro italiani.
Francia e Germania sono i due paesi target del progetto Tomato SAUCE perché rappresentano due importanti mercati di sbocco per i derivati del pomodoro italiani. L’Italia è di gran lunga il primo paese fornitore di derivati di pomodoro in Germania, con una quota di poco inferiore al 60% a valore per un fatturato di 608 milioni di euro, ma è anche il primo esportatore di derivati del pomodoro in Francia, con un valore pari a 274 milioni di euro circa e una quota a valore superiore al 46% (fonte: Eurostat, 2023).
La campagna di raccolta e trasformazione 2024 non è ancora terminata, ma si tratta sicuramente di un’annata molto scarsa per quantità prodotte nel bacino produttivo del Nord Italia dove nel 2023 il 39,6% del pomodoro coltivato è stato destinato alla trasformazione in polpa, il 31,6% a quella dei concentrati, il 27,4% alla passata, l’1,2% ai sughi pronti. Il 10% delle superfici sono certificate “biologiche” sulla base dello specifico disciplinare europeo, il restante 90% ha la certificazione “produzione integrata”: un sistema di disciplinari di coltivazione che prevede un limitato ricorso a fertilizzanti, agrofarmaci, risorse idriche e, in generale, un utilizzo di tecniche agronomiche non invasive, così da garantire prodotti sani per l’uomo e un ridotto impatto delle colture sulle risorse naturali e sull’ambiente. I derivati di pomodoro prodotti nel territorio del Nord Italia hanno origine da materia prima agricola raccolta con sistemi totalmente meccanizzati e sono oggetto di certificazioni volontarie riconosciute a livello internazionale su responsabilità sociale e rispetto dei diritti dei lavoratori.