Lattiero-caseario, come la tecnologia aumenta la sostenibilità

L'innovazione al servizio dell'ambiente e del benessere animale. Lo racconta il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”
Lattiero-caseario, come la tecnologia aumenta la sostenibilità

La transizione green nel settore lattiero-caseario richiede strategia e investimenti: non è solo un obiettivo ambizioso, ma sta diventando realtà grazie all’impegno delle imprese, a partire dalle cooperative come Pieve Ecoenergia e PLAC Fattorie Cremona, testimonianze concrete di come la filiera possa essere un attore protagonista nella sfida per un futuro sostenibile.

PIEVE ECOENERGIA: TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ A TUTTO TONDO

La cooperativa Pieve Ecoenergia, situata in provincia di Cremona, è un esempio emblematico di come l’innovazione possa favorire la transizione green nel settore zootecnico. Grazie all’adozione di tecnologie avanzate, come impianti fotovoltaici, biogas, e sistemi di teleriscaldamento, l’impresa è riuscita a integrare in modo virtuoso l’efficienza energetica con il benessere animale.

Uno degli aspetti più innovativi della cooperativa è il monitoraggio delle emissioni di CO2. In collaborazione con il Politecnico di Milano, Pieve Ecoenergia ha sviluppato un sistema che monitora l’impronta di carbonio del latte prodotto. “Siamo riusciti a ridurre l’impatto ambientale, arrivando a un risultato che varia da 0,5 a 0,7 kg di CO2 per litro di latte prodotto, rispetto alla media di 1,37 kg di CO2 per kg di latte – afferma Danio Federici, Presidente della cooperativa –. Questo ci conferma che siamo su un percorso di transizione ecologica corretto, anche se l’obiettivo futuro è diventare latte carbon neutral. Inoltre l’introduzione di macchinari all’avanguardia come robot di mungitura, cucina alimentare automatizzata, robot di alimentazione e sistemi di ventilazione portano non solo benessere animale ed è documentato che animali più produttivi emettono quantità inferiori di GHGs per unità di prodotto – conclude Federici –, ma benefici anche alla qualità del lavoro degli operatori, favorendo un maggior equilibrio tra uomo e animali”.

PLAC FATTORIE CREMONE: UN BILANCIO UN SOSTENIBILITÀ CHE FA SCUOLA

Anche PLAC Fattorie Cremona, un’altra importante realtà lattiero-casearia, ha intrapreso un cammino di sostenibilità ambientale e sociale. Recentemente la cooperativa ha redatto il suo primo bilancio di sostenibilità, con l’obiettivo di monitorare l’impatto delle proprie attività e implementare misure preventive per la salvaguardia dell’ambiente.

“Abbiamo scelto di redigere il bilancio di sostenibilità, prima ancora dell’entrata in vigore dell’obbligo normativo, per monitorare il nostro operato, per adottare o assestare ulteriori misure preventive e per garantire continuità alle nostre 77 aziende associate e rispetto per i nostri territori – sostiene il Presidente Nicola Cesare Baldrighi –. Il bilancio vuole essere per noi uno strumento che delinea le tappe di un percorso in incessante miglioramento: nel 2023 il punteggio medio annuo relativo al benessere animale garantito dalle aziende associate, che è strettamente legato ad un meccanismo incentivante di pagamento differenziato del latte, si è attestato a 85,82, in netta crescita rispetto a quello certificato nel 2019 che era di 72,56 e di quello degli anni ancora precedenti. Il consumo di acqua ha registrato, nell’arco di quattro anni, un calo del 70% nel più grande dei quattro stabilimenti produttivi di Plac grazie ad un impianto di concentrazione del siero; mentre sul piano dell’energia, gli impianti fotovoltaici e a biogas installati sia nelle aziende agricole associate sia nelle unità produttive, hanno generato 66,1 milioni di kWh all’anno a fronte di un consumo di 29,7 milioni. In ultimo – ribadisce Baldrighi – sostenibili sono le produzioni delle nostre eccellenze Dop come Provolone e Grana Padano, perché rappresentano un sostegno concreto alla comunità e alla cultura di un territorio dove si concentrano materie prime e fasi di lavorazione, senza eccessive incidenze di trasporto”.

IL PROGETTO “THINK MILK, TASTE EUROPE, BE SMART”

Questi esempi virtuosi sono il cuore del progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, un’iniziativa che mira a sfatare i pregiudizi e le fake news sul latte e sui suoi derivati, promuovendo al contempo pratiche agricole sostenibili e innovative. Il progetto, realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea, si propone di far emergere la verità sui benefici nutrizionali del latte e sull’impegno del settore lattiero-caseario nella lotta ai cambiamenti climatici.

Lo speach di Giovanni Guarnieri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari

“Sotto la lente di ingrandimento della filiera lattiero casearia oggi c’è sempre di più la necessità di attuare pratiche sostenibili, che non si esauriscono alle sole attività zootecniche, ma che passano dalla cura e sopravvivenza dei territori di cui le cooperative sono custodi – osserva Giovanni Guarneri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari –, così come delle piccole realtà dislocate nelle comunità montane, dall’innovazione dei sistemi produttivi, dalla valorizzazione delle tradizioni e dalla tenuta dell’occupazione. Sostenibilità significa anche riduzione degli sprechi e su questo fronte i prodotti lattiero-caseari sono quelli in assoluto con minore spreco. Non da ultimo – conclude Guarneri – il settore lattiero-caseario fornisce alimenti ricchi di nutrienti come calcio, vitamina D e proteine”.

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