Il Prosciutto di Carpegna cresce in Italia e all’estero

Il 2023 è stato un anno positivo per la Dop marchigiana, che ha registrato un totale di vendite a volume pari a 888 tonnellate e un giro d’affari di 15 milioni di euro
Il Prosciutto di Carpegna cresce in Italia e all’estero

Nel corso del 2024 il Consorzio del Prosciutto di Carpegna Dop ha proseguito la strategia di diffondere il prodotto e la sua notorietà anche oltre i confini nazionali, ispirandosi al claim di comunicazione “Puri si nasce, soffici si diventa”. Il 2023 è stato un anno positivo per la Dop marchigiana, che ha registrato un totale di vendite a volume pari a 888 tonnellate e un giro d’affari di 15 milioni di euro (i canali principali di vendita sono la Gdo ed il normal trade). Sono cresciute anche le esportazioni (6% del fatturato totale). Nel 2024 si registra un ulteriore incremento, intorno al +5%, in termini di fatturato, grazie ad una diversificazione dei prodotti e all’aumento dell’export.

Abbiamo lavorato molto nel proseguire diverse attività di comunicazione e promozione, in Italia e all’estero, per diffondere la storia legata al Prosciutto di Carpegna Dop e al suo alto posizionamento in termini qualitativi”, dichiara Marco Pulici, Vicepresidente del Consorzio. “Il nostro approccio ha dato riscontri positivi sia in ambito distributivo sia dai professionisti della ristorazione: un target per noi importante con il quale stiamo rafforzando opportunità di collaborazione”.

Il Prosciutto di Carpegna Dop è molto apprezzato non solo in Italia (soprattutto in molte zone del Centro-Nord), ma anche negli Stati Uniti, in Australia e nel Benelux, dove il Consorzio ha concentrato le principali strategie commerciali e di marketing. In questi paesi viene riconosciuto in particolare il valore del made in Italy del prodotto e il valore intrinseco di una Dop.

Il Prosciutto di Carpegna Dop è tutt’ora prodotto in un solo prosciuttificio a Carpegna, un luogo dove il clima puro contribuisce a rendere esclusivo questa referenza. Dal 1.400, anno delle sue origini, ad oggi lo standard qualitativo si è sempre mantenuto alto, in un contesto di produzione di nicchia.

La qualità di questa Dop – conclude Marco Puliciè caratterizzata anche dall’origine della materia prima: i suini arrivano solo da allevamenti di Marche, Emilia-Romagna e Lombardia. La produzione racconta un processo meticoloso, dal massaggio alla stuccatura applicata rigorosamente a mano e con un mix di ingredienti anche segreti. Tutto questo conferisce al prosciutto un sapore distintivo dato dalle note dolci-sapide ed un gusto intenso e aromatico”.

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