Newlat Food, i confini si allargano

Angelo Mastrolia annuncia i progetti di espansione di Newlat Food in nuovi mercati al di fuori dell'Europa. Ma anche in nuove categorie di prodotto del Largo Consumo, al di fuori del food&beverage
Newlat Food, i confini si allargano

Analisi delle performance e due diligence sempre aperti sulla scrivania di Angelo Mastrolia. Newlat Food, tra i pochi gruppi italiani quotati in Borsa del settore alimentare, ha raggiunto il record storico di fatturato dei primi nove mesi dell’anno 2024 con 2,03 miliardi di euro, con la previsione di chiudere l’anno con un fatturato di Gruppo di circa 2,7 miliardi di euro e l’ambizione è di raggiungere i 5 miliardi entro il 2030.

Come? Prevalentemente confermando la strategia di crescita per linee esterne, attraverso acquisizioni e non limitandosi ai mercati europei, ma guardando altri continenti. Non solo, anche puntando ad altri settori diversi dal food&beverage. Il modello individuato è quello della multinazionale del largo consumo a tutto tondo, come ci spiega il Presidente in questa intervista. Ma andiamo per gradi, a partire dall’impatto della recente acquisizione di Princes sulla struttura del Gruppo.

Come procede l’integrazione?

A partire dal 1° ottobre scorso la funzione acquisti del gruppo è stata centralizzata sotto la mia diretta responsabilità per ottimizzare i processi. La nuova organizzazione del gruppo prevede tre business unit suddivise in tre macro aree: Regno Unito e Irlanda, Italia, Europa e resto del mondo. Questo nuovo assetto ci permetterà di gestire in modo più efficace le nostre attività e di sfruttare al meglio le sinergie tra i diversi mercati. In Italia entro il 1° gennaio 2025 sarà completata l’integrazione di Princes Italia, attualmente focalizzata sul settore pomodoro, con l’accorpamento di tutte le attività italiane di Princes e Newlat Food, che comprendono la produzione di pasta, bakery e prodotti speciali.

Quali sono le prospettive di crescita per Newlat nei prossimi anni?

Il nostro obiettivo è chiaro: diventare un protagonista a livello globale nel settore alimentare. Con l’acquisizione di Princes, abbiamo acquisito non solo un ampio portafoglio di marchi, ma anche competenze e capacità produttive che ci permetteranno di accelerare la crescita internazionale. Abbiamo fissato un obiettivo ambizioso: raggiungere un fatturato di 5 miliardi di euro entro il 2030. Credo fermamente che siamo sulla buona strada per raggiungere questo traguardo. Continueremo a investire in innovazione, in nuovi prodotti e le nuove acquisizioni, sempre con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei nostri consumatori e di creare valore per i nostri azionisti.

La strada privilegiata per la crescita è quella per linee esterne…

Assolutamente sì, fedeli alla nostra storia. Consideriamo le acquisizioni uno strumento fondamentale per accelerare la crescita e rafforzare la posizione sul mercato. Possiamo contare su un assetto molto solido sul profilo finanziario e riteniamo che ci siano tutte le condizioni per continuare ad acquisire. Stiamo valutando diverse opportunità, sia in Europa che in altre regioni del mondo, e siamo pronti a cogliere le occasioni più interessanti per ampliare il nostro portafoglio e le nostre competenze.

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