L’agrifood tech italiano si trova a fare i conti con un brusco rallentamento negli investimenti, ma uscendo più che rafforzato dall’anno appena concluso. Infatti, se 12 mesi fa gli investimenti avevano sfiorato i 240 milioni, spinti dalla bolla del debito e del vertical farming, nel 2024 si sono fermati a 115 milioni di euro.
Tra i settori più performanti l’agritech che, spinto dal round C di xFarm, ha registrato una crescita record del 282%, raggiungendo 51,27 milioni, quasi la metà (42,6%) degli investimenti totali. Buone notizie anche dal comparto dei cibi e ingredienti innovativi (13,28 Mln di euro, +26%) e per il digital food, con una crescita record di 11,29 Mln di euro (+155%).Crolla invece uno dei comparti protagonisti degli anni scorsi,il restaurant-tech, che si ferma a 7,66 Mln di euro (-78%).Stabile uno dei due nuovi settori analizzati dall’osservatorio, quello relativo alle tecnologie antispreco e all’economia circolare, i cui investimenti hanno raggiunto i 5,88 Mln di euro, pur segnando una contrazione del -5 per cento. L’altro nuovo settore analizzato, quello del pet foodtech, ha visto investimenti per 1,28 Milioni di euro.
UN MENO CHE RAFFORZA
L’ecosistema italiano sta vivendo una sorta di “ricambio generazionale”, con diversi big che arrancano e tante nuove leve che avanzano. Considerata questa fase di transizione, è fisiologico che ci vorrà qualche anno per recuperare il terreno perduto. Un ulteriore raggio di sole è dato dal fatto che diversi fondi internazionali stanno continuando a investire in Italia, certamente un fatto positivo. La conferma arriva analizzando i dati per entità del round. Se è vero che i series C sono aumentati del 34%, raggiungendo i 36 milioni contro i 26,9 del 2023, si è registrato un crollo dei round B che si sono fermati a 6,6 Mln (in calo del 79%) e un calo del 56% dei round A, 24 milioni contro i 55 del 2023. Il nuovo che avanza vede conferma nell’aumento di Seed (15,265 Mln, +39%), Pre-Seed (5,5 Mln, +60%) e Crowdfunding (16,625 Mln, +14%).
“Meno 52% è un dato che certamente spaventa – dichiarano da TheFoodCons –, ma che non deve demoralizzare. Una flessione era oltremodo attesa alla luce di quanto esposto, ma si intravedono comunque diversi lati positivi. In primis, abbiamo una startup come xFarm Technologies che continua a macinare terreno a livello mondiale. Dopo anni di digital food, abbiamo finalmente un ecosistema che presenta diversi progetti con una fortissima componente tecnologica, in linea con gli standard internazionali e che sta iniziando ad attrarre diversi investitori esteri.Considerato anche il grandissimo supporto istituzionale agli investimenti e la nascita di diversi fondi tematici, non è assolutamente utopistico pensare a un agrifood tech italiano che in cinque anni possa competere con superpotenze europee come Spagna e Francia. Con TheFoodCons continueremo a remare in tale direzione”.
Raggiunti in esclusiva da Food, da TheFoodCons aggiungono: “Il foodtech italiano gode già del supporto istituzionale e di quello dei big, ma per completare il puzzle e plasmare un ecosistema performante manca ancora il pieno supporto delle Pmi, cuore pulsante dell’industria italiana, non solo agroalimentare. Qualcosa si inizia a intravedere anche in tal senso e ciò è assolutamente benaugurante per la food innovation italiana”.