Avere vent’anni è bellissimo, anche quando a compierli è un brand. Se poi si tratta di un prodotto, tagliare questo traguardo significa diventare “timeless”, un appellativo riservato solo a ciò che va oltre l’ondivago mutare dei consumi e trasforma il tempo da antagonista in alleato. È quanto accaduto a Monograno Felicetti, nata dall’intuizione che una semola monovarietale di altissima qualità potesse offrire alla pasta un sapore riconoscibile al palato, specie se miscelata con acqua e aria delle Dolomiti. Oggi Monograno ha conquistato in tutto il mondo i templi della gastronomia, diventando un ingrediente della cucina di ricerca a livello internazionale.
GLI CHEF PROTAGONISTI
Per festeggiare degnamente un traguardo così importante, il pastificio trentino ha scelto di portare ancora una volta il suo prodotto-icona a Identità Golose, il congresso della cucina d’autore che nei giorni scorsi (a Milano dal 22 al 24 febbraio) ha tagliato a sua volta il traguardo del ventennale. A omaggiare la linea top di Felicetti sono stati alcuni grandi chef: Norbert Niederkofler, Antonio Biafora, Andrea Berton, Cristina Bowerman, Salvatore Bianco, Karime Lopez e Takahiro Kondo, Davide Di Fabio. Senza dimenticare l’omaggio a Davide Scabin e gli showcooking nella cucina a vista dello stand Felicetti, dove si sono alternati gli chef Carlotta Delicato, Mauro Siega, Davide Di Fabio e Salvatore Bianco.
UNA SERATA DI FESTA
Monograno Felicetti è stata celebrata domenica sera nel cuore di Milano, con una cena ospitata dal ristorante dello chef Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele. Un’occasione davvero speciale per vedere riuniti alcuni grandi chef del firmamento dell’alta cucina italiana.
“La nostra storia, iniziata nel 1908 grazie alla lungimiranza di Valentino Felicetti e ancora oggi legata alle nostre radici, ha vissuto una svolta negli anni Novanta, quando abbiamo deciso di interpretare il nostro territorio, la val di Fiemme, diventandone ambasciatori. Abbiamo iniziato a lavorare con materie prime di origine biologica: tutto è partito dalla vicinanza agli agricoltori, da una rinnovata coesione tra agricoltori, mugnai e pastai. Abbiamo scelto di puntare su specie monovarietali seminate in territori ben definiti e abbinate a quello della nostra acqua, che sgorga in un’area patrimonio naturale dell’Unesco”, ha affermato il Ceo Riccardo Felicetti prima di dare il via alla cena.