Il mercato del bio supera i 6,5 miliardi di euro in Italia

Si consolida anche l’export (+7% rispetto al 2023). I numeri presentati da Nomisma a Sana Food - Rivoluzione Bio 2025
Il mercato del bio supera i 6,5 miliardi di euro in Italia

Nel 2024 le vendite alimentari di prodotti bio in Italia hanno superato i 6,5 miliardi di euro, mentre l’export agroalimentare biologico consolida il suo andamento positivo raggiungendo i 3,9 miliardi (+7% rispetto al 2023).

Sono questi i dati principali tra quelli presentati dall’Osservatorio Sana che Nomisma ha presentato a BolognaFiere a Sana Food 2025 in occasione di Rivoluzione Bio 2025, gli stati generali del biologico organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio.

LE DIMENSIONI DEL MERCATO BIO IN ITALIA

Nel 2024 le vendite alimentari di prodotti bio sul mercato interno sono cresciute del +5,7% rispetto al 2023. A trainare la crescita del mercato sono prevalentemente i consumi domestici, che sfiorano i 5,2 miliardi di euro. Si ridimensiona, invece, la crescita del fuori casa osservata nella precedente rilevazione, per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro. La distribuzione moderna (3,3 miliardi di euro, +5,3% rispetto al 2023) si riconferma il primo canale per gli acquisti bio degli italiani, e pesa per il 64% del totale delle vendite legate ai consumi domestici.

Iper e supermercati sono i canali che veicolano la maggior parte delle vendite bio superando gli 1,6 miliardi di euro nel 2024. Tra gli altri canali, in forte espansione spiccano i discount con vendite pari a quasi 350 milioni di euro, in crescita del +6% rispetto all’anno precedente. Da segnalare la performance leggermente negativa dell’e-commerce che segna una flessione del -0,4% per vendite pari a 75 milioni di euro. Il canale specializzato bio supera il miliardo di euro nel 2024, segnando un significativo incremento (+9%) rispetto alla crescita più contenuta degli anni scorsi.

IL BIO MADE IN ITALY ALL’ESTERO

Positiva anche la performance dell’export di prodotti agroalimentari italiani bio, che nel 2024 ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro con un incremento del +7% rispetto all’anno precedente. Crescita che segue l’andamento positivo dell’intero settore agroalimentare.

I MERCATI DI DESTINAZIONE

Considerando i mercati esteri, dall’indagine Nomisma su 336 imprese italiane emerge come le principali destinazioni per i prodotti bio siano la Germania, la Francia, la Scandinavia, il Benelux e gli Stati Uniti. Le prospettive per il biologico italiano sui mercati esteri sono decisamente promettenti: circa un terzo delle aziende italiane del settore food&beverage che oggi non esporta prodotti bio prevede di farlo nei prossimi due-tre anni.

Il binomio bio-made in Italy si conferma un fattore di successo, con un’ottima reputazione e percezione sui mercati esteri. Per il 49% delle aziende del food e il 64% di quelle del settore wine, l’origine italiana e la notorietà del territorio di produzione rappresentano uno dei principali fattori di successo dell’export sui mercati internazionali. L’Italia è tra l’altro sul podio dei paesi produttori bio di qualità, secondo i consumatori dei principali mercati esteri di riferimento (negli Usa il 45% cita proprio il nostro Paese quando pensa al f&b biologico di qualità) ed è elevata la quota di stranieri interessati ai prodotti italiani in questo ambito: si va dal 23% del Benelux all’85% registrato nei Nordics.

LE PREFERENZE DEI CONSUMATORI ITALIANI

I risultati della survey Nomisma dimostrano la crescente attenzione verso il benessere e stili di vita più salutari, con una particolare attenzione rispetto alla corretta alimentazione. Più di otto italiani su dieci prestano molta attenzione a ciò che mangiano, principalmente per sentirsi bene (49%), mantenersi in forma (45%) e prevenire malattia (43%).

Chi acquista bio sceglie prevalentemente in base all’origine del prodotto: il 47% dei consumatori presta attenzione all’origine italiana o locale/km0 (32%) delle materie prime, mentre il 34% cerca la presenza di certificazioni Dop/Igp. Inoltre, aumenta l’interesse per prodotti bio con confezioni sostenibili (20%) e 100% vegetali (20%).

Se si considera la categoria healthy il biologico si conferma un driver di scelta, che guida il 22% dei frequent user nell’acquisto di prodotti vegetali, forte delle maggiori garanzie in termini di salute (30%), rispetto per l’ambiente (24%) e qualità (12%).

L’andamento positivo del biologico riflette la crescente consapevolezza di fare scelte alimentari responsabili, sia per la propria salute sia per l’ambiente”, afferma Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio. “Negli anni il biologico è uscito dalla dimensione di nicchia, ma c’è ancora ampio spazio di espansione considerato che molti paesi europei hanno consumi interni superiori rispetto ai nostri. Per questo è importante continuare a dare impulso al settore, con attività di informazione, promozione ed educazione alimentare, a partire dalle scuole. Un sostegno concreto arriverà dal marchio biologico italiano che, oltre a favorire la presenza dei prodotti bio nei mercati internazionali, assicura un’immediata riconoscibilità rafforzando il ruolo degli agricoltori e favorendo la collaborazione tra produzione, trasformazione e distribuzione”.

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