
L’attuale fase di espansione della pasta a base di farro è dovuta, oltre che alle private label, alla performance del pastificio Sgambaro, che si conferma primo produttore di marca del comparto. Con una quota a valore del 24,6% ed una crescita registrata nel 2024 del +7,1% rispetto all’anno precedente, Sgambaro è cresciuto ben tre volte di più del 2% medio del segmento farro (fonte: NIQ, A.T. 29/12/2024, totale Italia).
Il farro, e in particolare la pasta realizzata con questo cereale, si sta affermando come un alimento chiave nella dieta italiana contemporanea. La domanda è in costante aumento – le stime di Ismea per il 2024 indicavano una crescita in valore del +20% e una quota di fatturato di circa 36 milioni di euro – ed è sostenuta dalla crescente popolarità tra i consumatori.
La pasta al farro sta conquistando una platea di consumatori che comprende non solo chi cerca alternative al grano duro, ma soprattutto chi vuole scegliere proposte più attuali, salutari e nutrienti della pasta tradizionale.
“Siamo contenti di riconoscere nei consumatori un rinnovato interesse per i cereali antichi e una maggiore consapevolezza nei confronti dei benefici che il consumo di farro apporta alla nostra salute. Noi ci abbiamo creduto più di dieci anni fa quando abbiamo scelto di guardare alle produzioni agricole antichissime, con l’intuizione di trasformare un prodotto storicamente legato alla produzione di pane in una pasta dalle grandi qualità nutrizionali”, sottolinea il Presidente del pastificio Pierantonio Sgambaro (nella foto). “Oggi i dati di mercato ci confermano che è possibile fare innovazione di qualità con un grano che ha 10.000 anni, padre di tutti i frumenti perché rappresenta una delle prime forme di grano coltivate dall’uomo. Continueremo a puntare sulla valorizzazione dei grani antichi per creare un nuovo concetto di pasta che unisce salute, energia e bontà, attraverso una filiera studiata con particolare meticolosità”.