
Unione Italiana Food e il Comitato Italiano del Caffè, che rappresenta oltre 65 aziende del settore pari al 70% del mercato nazionale, si sono dette soddisfatte per la recente iniziativa delle banche del gruppo Mediocredito Centrale (MCC, BdM Banca e Cassa di Risparmio di Orvieto), che hanno stanziato un plafond di 50 milioni di euro a supporto delle imprese del comparto della torrefazione. L’obiettivo è consentire loro di far fronte alle difficoltà dovute all’incremento costante dei costi di materie prime e produzione, che ricadono sull’intera filiera.
I motivi di tali aumenti sono legati a numerosi fattori esterni. Tra questi le condizioni climatiche sfavorevoli nei paesi produttori che hanno influenzato la quantità e la qualità dei raccolti, le normative europee sempre più stringenti in materia di anti-deforestazione e due diligence, i rincari dei trasporti marittimi e l’aumento dei costi dell’energia, dei carburanti e dei materiali d’imballaggio. Uno scenario complesso aggravato dalla speculazione finanziaria, che sta ulteriormente mettendo sotto pressione l’industria globale del caffè.
Nel primo semestre del 2024 il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto italiano più esportato, con un giro d’affari di 1,186 miliardi di euro in crescita del +6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte: Ismea). Il trend positivo si è confermato anche nel terzo trimestre 2024, in cui l’export ha riportato un incremento del +7,7% a valore e del +4% a volume, confermando la resilienza del settore e la sua capacità di mantenere alte qualità e competitività sui mercati internazionali.
L’impegno di Unione Italiana Food e dei suoi associati è quello di “continuare a valorizzare e tutelare la qualità del caffè italiano, le sue aziende e il suo patrimonio culturale in un periodo di grandi difficoltà”. Per questo l’associazione “continuerà a monitorare con attenzione l’evolversi della situazione, sollecitando politiche di supporto e strategie che possano garantire la sostenibilità e la competitività di un comparto che è parte integrante della tradizione e dell’economia del nostro Paese”.