
Erano ventimila gli agricoltori di Coldiretti arrivati questa mattina a Parma da tutta Italia per manifestare davanti all’Efsa contro il cibo coltivato in laboratorio. Il corteo, guidato dal Presidente nazionale dell’associazione Ettore Prandini e dal Segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha scelto di sfilare fino all’ente incaricato di valutare l’immissione al consumo dei nuovi cibi definiti “sintetici” perché Coldiretti ritiene che le eccellenze della dieta mediterranea siano “messe oggi a rischio dagli alimenti che l’Agenzia è chiamata a valutare”.
Coldiretti è scesa in piazza per chiedere che vengano “fatti studi medici clinici e preclinici prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del primo febbraio 2025”. In piazza a sostenere l’iniziativa oltre 1.000 Comuni, numerose associazioni di categoria tra cui Codacons, Adusbef, Federbio, Fipe, rappresentanti di Natura Sì e altre sigle. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole europee: Juan Luis Delgado, Vice presidente della spagnola Asaja, e Patrick Benezit, Presidente francese della Fnb, una delle più grandi rappresentanze di allevatori d’Europa.

A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi dei prodotti nel mirino di Coldiretti e per “promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana”. Attraverso sticker simbolici a forma di lampadina e contenuti mirati, l’iniziativa invita a “riflettere su ciò che arriva sulle nostre tavole e a dare voce ai dubbi sollevati dalla comunità scientifica”.
Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale della Coldiretti, ha dichiarato: “L’Efsa è l’ente regolatore della sicurezza e salubrità dei cibi che vengono messi sugli scaffali e di tutti i meccanismi di approvvigionamento di cibo in Europa e in Italia. Se i cibi sintetici non vengono prima testati con studi medici clinici e preclinici non sappiamo se possono far male; siamo qui per dotare l’Efsa di ancora più scienza, per darle ancora più forza. Perché la salute dei cittadini è, ne sono convinto, anche nel cuore dei funzionari dell’Efsa”.

Nicola Bertinelli, Vice presidente nazionale Coldiretti, ha aggiunto: “Siamo 20.000 persone. La nostra grande forza è quella di condividere gli stessi valori ed essere qui tutti insieme per difendere non solo la nostra agricoltura e il modo naturale di produrre i cibi. L’Europa ha bisogno di una difesa comune, ma non può essere realizzata togliendo fondi all’agricoltura. Se qualcosa ci ha insegnato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, è che il giorno dopo il prezzo delle materie prime è salito. Ci siamo svegliati una mattina e abbiamo capito che se volevamo qualcosa non bastava più andare al mercato e comprarlo. La mancanza di indipendenza vuol dire mancanza di libertà. Quindi non ci può essere sicurezza europea se non c’è la sicurezza nell’agricoltura e nella produzione del cibo. Noi non siamo assolutamente contro un’Europa: siamo per un’Europa che metta al centro l’agricoltura”.
DIALOGO POSITIVO TRA COLDIRETTI ED EFSA
Al termine della manifestazione, Coldiretti ha sottolineato di aver avuto“un confronto aperto e costruttivo con i vertici dell’Efsa. Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati”. Così il Presidente e il Segretario di Coldiretti Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, dopo essere stati ricevuti dai vertici dell’Efsa dopo il corteo.
L’Efsa si è impegnata – affermano da Coldiretti – a condurre“ogni analisi necessaria su ogni singolo prodotto notificato, includendo test pre-clinici e clinici sui cibi derivati da colture cellulari e da fermentazione di precisione. Positiva anche la volontà dell’Efsa di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica.
Coldiretti ritiene infine“fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee, per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. C’è una particolare soddisfazione nel rilevare che, quando cittadini e istituzioni europee dialogano, tutta l’Europa ne esce rafforzata”.
FEDAGRIPESCA CONFCOOPERATIVE: CONDIVISIBILI LE RICHIESTE DI COLDIRETTI
“L’Europa adotta un approccio contraddittorio: normative severe minacciano produzioni alimentari tradizionali, mentre si aprono varchi per cibi da laboratorio, la cui sicurezza è ancora oggetto di dibattito scientifico”, ha affermato il Presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei, commentando l’iniziativa di Coldiretti. “La richiesta di cautela è legittima – ha aggiunto – non è una difesa corporativa, ma una questione di salute pubblica. Il cibo è storia, cultura e benessere: le nostre filiere hanno creato eccellenze che arricchiscono la biodiversità europea. Chiediamo all’Europa maggiore prudenza nell’autorizzazione di cibi da laboratorio, soprattutto quando prodotti naturali come il vino, l’olio e i formaggi sono ingiustamente demonizzati e messi a rischio da etichette allarmistiche e iniziative come il Nutriscore”.