
Nei primi due mesi del 2025, le importazioni cinesi di prodotti lattiero-caseari hanno registrato un incremento del +7,6% (fonte: Clal). A sostenere questa tendenza sono stati in particolare i prodotti grassi, con un notevole aumento del burro (+72,6%) e della crema di latte (+12,7%). I principali paesi di origine di questi prodotti sono la Nuova Zelanda e la Francia.
ITALIA PRIMO FORNITORE UE PER IL FRESCO
Si è osservata anche una crescita nella domanda di formaggi, con un +14,5% su base tendenziale. L’Oceania, a partire da Nuova Zelanda e Australia, si conferma il principale fornitore con una quota di mercato dell’80%. Le importazioni dai paesi UE-27 hanno subito una contrazione del -16,5%; ciononostante, l’Italia ha mostrato una performance positiva consolidando la sua posizione di primo fornitore europeo, con una crescita del +38,7% per i formaggi freschi.

FRENATA PER LATTE IN POLVERE E CONFEZIONATO
Parallelamente alla crescita nei prodotti grassi e nei formaggi, Pechino ha ridotto le importazioni di latte in polvere (Wmp e Smp) e di latte confezionato. Questa diminuzione è probabilmente attribuibile alla maggiore produzione interna e ad una domanda meno dinamica.
SCENARI FUTURI PER IL DAIRY IN CINA
Secondo le stime di Clal, il mercato cinese potrebbe orientarsi verso un consolidamento dei rapporti commerciali con l’Oceania e, allo stesso tempo, intensificare gli scambi con l’Unione Europea, continuando a favorire l’acquisto di formaggi freschi e prodotti grassi. Diversi fattori potrebbero influenzare queste dinamiche, tra cui la ripresa dell’economia cinese, lo scenario geopolitico internazionale e l’evoluzione della filiera lattiero-casearia interna.