
Il Gruppo Martelli, con una storia che affonda le radici nel lontano 1959, si conferma come uno dei principali produttori di carni suine, sia fresche che lavorate. Forte di una tradizione familiare e di un controllo completo della filiera produttiva, dalla macellazione alla lavorazione delle carni, l’azienda si avvale di sette unità produttive nel nord Italia (a Dosolo in provincia di Mantova, Sala Baganza e Langhirano in provincia di Parma, a Boara Pisani in Veneto e a San Daniele del Friuli). Nel corso del tempo, ha saputo evolversi, rispondendo con crescente attenzione alle esigenze del mercato e alle nuove sensibilità dei consumatori.
“È evidente come alcune dinamiche di natura etica e salutistica stiano cambiando le abitudini di consumo e aumentando la sensibilità verso la provenienza e l’allevamento dei suini – affermano Nicola Martelli e Marco Martelli, quarta generazione Gruppo Martelli –. Un esempio emblematico di come la nostra azienda abbia ‘abbracciato’ questa evoluzione è rappresentato dalla linea ‘Qui Ti Voglio’, che unisce gusto e tradizione al benessere animale e alla sostenibilità”.
QUI TI VOGLIO, UNA FILIERA DI QUALITÀ
I salumi della linea ‘Qui Ti Voglio’, prosciutto cotto, prosciutto crudo e mortadella, provengono da carni 100% italiane, non contengono antibiotici e sono disponibili già affettati in vaschette da 100 g o interi per il banco gastronomia. La filiera ‘Qui ti voglio’ aderisce ai livelli più alti dello schema Classyfarm: gli animali beneficiano di ampi spazi, seguono un’alimentazione esclusivamente vegetale e dispongono di ambienti spaziosi, puliti e ben ventilati. Inoltre, per garantire la massima trasparenza, tutte le referenze sono dotate di un Qr-code che consente ai consumatori di ottenere informazioni accurate sulla provenienza del suino.
“Sebbene la linea rappresenti ancora una parte limitata del fatturato complessivo – sottolineano Nicola Martelli e Marco Martelli –, la sua crescita è costante. Il prosciutto cotto, in particolare, registra un incremento annuo del 20-30 per cento. La filiera coinvolge oltre 25.000 suini, un numero significativo all’interno di un sistema produttivo che macella complessivamente 700.000 capi all’anno. Questi dati confermano l’importanza e il potenziale della linea, che continua a guadagnare spazio nel mercato dei salumi di alta qualità”.
INTERNAZIONALIZZAZIONE AL CENTRO
Nonostante le difficoltà che caratterizzano il settore dei salumi, dai rincari nei costi produttivi al calo generale dei consumi di carne e salumi, il 2024 si è rivelato un anno positivo per il Gruppo Martelli, che ha superato i 330 milioni di euro di fatturato, trainato in particolare dalle ottime performance dell’export. Parallelamente all’impegno per la qualità e la sostenibilità, il Gruppo Martelli ha intrapreso dai primi anni Duemila un percorso di internazionalizzazione.
L’azienda è stata, infatti, il primo macello italiano autorizzato a esportare carni negli Stati Uniti. Sull’onda di questo successo, nel 2014 è stata fondata la società commerciale Martelli Bros negli Usa, e nel 2020 è nata la Martelli Deutschland, una filiale commerciale dedicata al mercato tedesco. L’export rappresenta una parte significativa del fatturato del Gruppo Martelli, raggiungendo il 18% nel 2023. I mercati di riferimento principali sono Europa, Nord America e Australia. Pur operando già in tutta Europa, l’azienda punta a crescere ulteriormente con strutture locali, così da migliorare il servizio per il retail e altri canali di vendita.
“L’incidenza dell’export varia a seconda del prodotto – afferma Martelli –; per il Prosciutto di Parma Dop, le esportazioni possono arrivare al 50-60%, mentre per il Prosciutto di San Daniele Dop il mercato estero è meno sviluppato, ma in crescita. Il prosciutto cotto ha un’incidenza export intorno al 20%, con specialità particolari come quelle al tartufo e al Parmigiano Reggiano. Infine, la Mortadella, introdotta più di recente nella produzione, registra una quota export particolarmente elevata, attestandosi all’80 per cento”.