
BluRhapsody, startup protagonista nel 2017 del lancio della prima pasta realizzata con l’uso di stampanti 3D, cambia nome e diventa “Artisia”. Dietro alla nuova denominazione, la volontà dichiarata di “narrare un prodotto gastronomico aperto al linguaggio dell’arte, del design e della tecnologia, effetto di inedite contaminazioni capaci di generare un’esperienza culinaria unica, dalla forte identità”.
Artisia invita infatti a “scoprire come la tridimensionalità possa trasformare la cucina in una forma d’arte. Semola di grano duro, acqua e algoritmi sono come i pennelli e i colori dell’artista che crea un quadro. Ogni forma, ogni texture, ogni dettaglio della pasta stampata in 3D è pensato per sorprendere ed emozionare, per rendere un piatto un’opera d’arte, che attiva tutti i nostri sensi”.

Artisia – “Shaping the future of pasta”, recita il payoff – ha l’ambizione esplicita di fondere il patrimonio della tradizione italiana con una visione globale, innovativa, audace e contemporanea.
“Semplice, elegante e universale, Artisia comunica immediatamente chi siamo: un brand che unisce radici italiane, innovazione e visione globale”, sottolinea Valentina Parravicini, corporate venture Incubator. “Il nuovo nome ci permette di raccontarci in modo più autentico e diretto, anche all’estero. Artisia racchiude la nostra capacità di trasformare il cibo in un’esperienza artistica e multisensoriale. Non siamo solo produttori di pasta: siamo innovatori che esplorano nuove dimensioni del gusto e del design”.

IL NUOVO LOGOTIPO DI ARTISIA
La realizzazione del nuovo logotipo è stata curata dall’agenzia Next Concept. Il tratto della scritta Artisia “prende vita” dal filo di pasta estruso dalla stampante, mentre il gioco di spessori tipografici rimanda visivamente alle diverse consistenze della pasta e all’esperienza sensoriale che offre al palato, trasformando il design in un’estensione visiva del gusto e della matericità del prodotto.