Pecorino Romano Dop, salgono export e paura per i dazi Usa

Le vendite all'estero hanno trainato la crescita anche nel 2024. Aumentano gli investimenti per l'internazionalizzazione
Pecorino Romano Dop, salgono export e paura per i dazi Usa

L’export di Pecorino Romano Dop segna una crescita significativa, come emerge dai recenti dati di mercato sulla chiusura del 2024. Tuttavia, sul trend positivo incombe la variabile dei dazi americani, un fattore attentamente monitorato dal Consorzio di tutela. Gli Stati Uniti sono infatti un mercato cruciale, che assorbe oltre la metà del Pecorino Romano Dop esportato nel mondo pari al 35% della produzione totale. Il Presidente del Consorzio Gianni Maoddi sottolinea l’importanza di questo mercato, pur evidenziando performance positive anche in altri paesi dell’Unione Europea, in Giappone, Canada e Brasile.

I DATI DEL PECORINO ROMANO DOP

Il mercato domestico si attesta sul 40% del prodotto, mentre l’Europa contribuisce per il 16% e il resto del mondo per il 9%. La campagna di produzione 2023-2024 ha registrato risultati ottimi, con un aumento del +11,56% del latte ovino raccolto (297 milioni di litri). La trasformazione in Pecorino Romano Dop è cresciuta del 7,1%, raggiungendo 392.000 quintali, per un valore sul mercato di oltre 600 milioni di euro. Nei primi sette mesi del 2024 si è registrato un incremento delle vendite del +25,6% negli Stati Uniti, con una quantità totale di quasi ottantamila quintali (rispetto ai 63.000 della campagna precedente), pari a un aumento a volume di circa 17.000 quintali.

NUOVI MERCATI: LA CINA NEL MIRINO

Il Consorzio punta con decisione all’espansione in Cina, dove nel 2023 sono stati esportati 5.400 kg di Pecorino Romano. Nei primi sei mesi del 2024 si è già osservato un aumento del +31% a volume e del 18% a valore.

PROMOZIONE INTERNAZIONALE E SOSTENIBILITÀ

Nel periodo 2017-2027 sono stati programmati investimenti per quasi 20 milioni di euro destinati alla promozione internazionale. Parallelamente, la cooperativa sarda che raccoglie il latte da oltre 60 allevatori sta investendo in energia rinnovabile, con la realizzazione di due parchi fotovoltaici da 400 kW e l’obiettivo di raggiungere i quattro MW di potenza.

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