Carbonara Day: spaghetti, rigatoni e penne i formati più amati

Il 6 aprile i pastai di Unionfood tornano a celebrare il piatto di pasta più goloso con la 9ª edizione del CarbonaraDay. Gli chef Barbara Agosti, Sarah Cicolini e Luciano Monosilio hanno proposto la loro versione dell’iconica ricetta
Carbonara Day: spaghetti, rigatoni e penne i formati più amati

Pasta, guanciale, uovo, pecorino romano e pepe nero, cinque ingredienti per la ricetta italiana più amata, discussa e replicata al mondo: domenica prossima 6 aprile i pastai di Unione Italiana Food celebrano il piatto di pasta più goloso con la 9ª edizione del #CarbonaraDay. Per tutti gli italiani o quasi (93,4%) il formato di pasta è importante per la buona riuscita del piatto e per quasi un italiano su due (47,2%) è un elemento molto importante.

La pasta lunga vince sulla pasta corta 6 a 4. Sono, infatti, 6 italiani su 10 (57,9%) a preferire i formati lunghi, contro il 36,8% che preferisce la pasta corta. Prevale inoltre la pasta rigata rispetto a quella liscia: 61% contro il 32,2 per cento. Non sorprende, quindi, che il formato più votato per questo piatto siano gli spaghetti, scelti dal 59,9% degli italiani e il preferito per il 51,7 per cento. Nel 2024, secondo i dati NielsenIQ, in Italia ne sono stati consumati oltre 100 milioni di kg.

LE OPINIONI DEGLI ITALIANI

Lo rivela un’indagine demoscopica realizzata, su un campione di italiani 18-65enni, da AstraRicerche per i pastai di Unione Italiana Food per indagare il rapporto degli italiani con la regina delle ricette tradizionali del nostro Paese e scoprire quali sono i formati di pasta preferiti dei consumatori quando la portano in tavola.

Le motivazioni per la scelta del formato sono diverse: il 35,9% degli intervistati dichiara di scegliere un determinato formato perché lo ritiene quello che meglio si sposa con la ricetta, in quanto raccoglie meglio il sugo, mentre il 26,6% lo sceglie in base al proprio formato preferito in generale, a prescindere dal condimento; ancora, il formato viene scelto perché è considerato quello tradizionalmente più utilizzato per la carbonara (19,5%) o semplicemente per abitudine (17,8%).

UN “LABORATORIO DELLA PASTA”

La carbonara è il piatto che vanta più imitazioni nella storia della gastronomia recente: secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina è la ricetta più interpretata all’estero, mentre il New York Times cita un articolo di Ian Fisher, “Pasta Carbonara, an Unlikely Stand-In”, secondo il quale ci sarebbero 400 versioni di carbonara in giro per il mondo. E, sempre più spesso, l’ispirazione arriva dal web.

Secondo Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione Italiana Food, “Ci sono ricette capaci di emozionarci anche fuori dal piatto. La Carbonara è il caso più eclatante e forse oggi possiamo definirla il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto, tra ingredienti nuovi e formati non convenzionali. E va benissimo così. È una sorpresa per noi pastai riscontrare nel consumatore una consapevolezza così alta dei 500 formati di pasta che il mercato mette a disposizione e dell’apertura a quelli meno convenzionali da abbinare alla Carbonara”.

Per lanciare l’evento, mercoledì scorso a Milano tre grandi interpreti della carbonara, ovvero gli chef Barbara Agosti, Sarah Cicolini e Luciano Monosilio, hanno proposto la loro personale interpretazione della ricetta.

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