
Le associazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini – lanciano l’allarme per l’introduzione dei dazi statunitensi sui prodotti europei.
In occasione dell’edizione 2025 di Vinitaly, la filiera ha rivolto un appello urgente alle istituzioni italiane ed europee affinché “si adoperino per sostenere il dialogo multilaterale con le autorità statunitensi con l’obiettivo di ottenere quanto meno una sospensione dell’applicazione dei dazi nel più breve tempo possibile”.
IMPATTO DEI DAZI SU EXPORT ITALIANO E MERCATO USA
Le esportazioni del settore vitivinicolo italiano verso gli Stati Uniti, primo mercato di destinazione a livello mondiale, rappresentano attualmente un valore di due miliardi di euro. L’applicazione dei dazi annunciati dal Presidente Donald Trump comporterebbe conseguenze negative per l’export e per le prospettive di crescita delle imprese del settore.
Le associazioni sottolineano che i dazi avranno ripercussioni anche sul mercato statunitense, colpendo migliaia di aziende americane dedite all’importazione e distribuzione di prodotti italiani. Si prevede anche un aumento dell’inflazione, che interesserà l’intera catena commerciale e le decisioni di acquisto dei consumatori.
Dopo anni di investimenti sul mercato americano, il settore vitivinicolo italiano rischia quindi di assistere alla riduzione della presenza dei propri prodotti negli Stati Uniti. Le associazioni della filiera vitivinicola italiana chiedono “un intervento deciso delle istituzioni per tutelare un comparto di eccellenza nazionale. L’obiettivo primario è la sospensione dei dazi attraverso un rinnovato dialogo con le autorità statunitensi”.