La Gdo italiana sotto la lente dell’Area Studi Mediobanca

È stata presentata a Milano l’edizione 2025 dell’Osservatorio sulla grande distribuzione organizzata. Illustrati i trend e le opportunità che attendono un retail alle prese con le sfide di un mercato in costante evoluzione
La Gdo italiana sotto la lente dell’Area Studi Mediobanca

L’Area Studi Mediobanca ha presenta la nuova edizione dell’Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare, che aggrega i dati economico-patrimoniali di 124 aziende nazionali e 31 maggiori player internazionali per il periodo 2019-2024. Lo studio quest’anno comprende approfondimenti sui singoli segmenti, un focus sui prodotti Mdd, sulle tematiche Esg e sulla governance.

Le principali evidenze sono state commentate durante un evento a cui hanno partecipato i principali player: Conad, Coop Italia, Selex e Lidl nella prima tavola rotonda “Retail alla prova del futuro: strategie, leadership e scenari per i grandi player”; Gruppo Arena, Crai Secom e Magazzini Gabrielli nella seconda, intitolata “Radici forti, crescita veloce: le insegne locali che fanno la differenza”.

FATTURATO IN CRESCITA

Tra i dati emersi dall’analisi di Mediobanca emerge che nel 2024, con un’inflazione pressoché nulla, si stima una crescita del fatturato della Gdo pari al +3% sull’anno precedente, che segue un biennio in cui l’aumento generalizzato dei prezzi ha spinto le vendite del +7,6% nel 2022 e +7,7% nel 2023. Lo scorso anno si è caratterizzato per margini ai massimi livelli dal 2019 e per la ripresa degli investimenti (+18,7% sul 2022). Si riduce il divario tra i discount (+9,2% i ricavi sul 2022) e gli altri operatori (+7,3%). Il 90% delle imprese nel 2023-2024 ha effettuato investimenti per ristrutturazioni di punti di vendita già esistenti, l’80% per nuove aperture.

La distribuzione organizzata, dal canto suo, guida il consolidamento del mercato (+6,7 p.p. dal 2019). La Gdo italiana si conferma un affare di famiglia, dal controllo (85,4% delle aziende) ai Cda (3 membri su 4 sono anche azionisti). Nel frattempo, dal 2019 a oggi i board si sono “ringiovaniti (-3,8 anni l’età media) e sono aumentate le quote rosa (dal 16,7% al 19,9% del totale).

INVESTIMENTI “SOSTENIBILI”

Il report di Mediobanca rileva che nell’ultimo biennio tre quarti delle imprese della Gdo hanno effettuato investimenti in sostenibilità. Nel 90,5% dei casi le aziende sono state spinte dalla necessità di migliorare la propria reputazione, motivazione seguita dalla visione dell’imprenditore o del top management (76,2%) e dall’esigenza di adeguarsi alla normativa (66,7%). La presenza di report dedicati interessa i due terzi delle aziende.

Nel 16,7% dei casi esiste un manager con carica esclusiva in tema Esg. Più frequente invece che se ne occupi un manager che ha anche altre funzioni aziendali (36,7% degli operatori) o direttamente il Presidente o l’Amministratore delegato (23,2%). Con riferimento ai temi oggetto di misurazione analitica, per quanto riguarda le risorse umane, a fronte di una forza lavoro femminile complessiva del 62,9%, le quote rosa calano al 21,6% tra i manager.

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