MD punta sempre più a caratterizzarsi come insegna della Gdo lontana dai canoni classici del discount, una crescita che si evince anche dalle nuove proposte di un reparto vino in continua evoluzione. Negli ultimi mesi l’insegna ha infatti sottoposto lo scaffale vini a una profonda revisione, che oggi lo presenta arricchito e razionalizzato con etichette di pregio e di tendenza, e un’ampia scelta di Docg, Doc, Igt, vini locali e biologici.
Quello dei vini non è più un reparto “accessorio” ma un anello importante per l’insegna italiana, che contribuisce a fidelizzare i clienti e ad attrarne di nuovi, anche grazie ad una precisa strategia: offrire al cliente un prodotto di qualità al giusto prezzo. Un obiettivo reso possibile, oltre che dalla ricerca costante di prodotti premium e attuali, da uno stringente protocollo di analisi chimico-fisiche e organolettiche che si è tradotto nel 2020 in oltre 600 controlli sui vini proposti.
E i consumatori sembrano gradire. Dopo un 2020 di vendite record, sostenute dall’anomalia rappresentata dalla pandemia, la crescita a doppia cifra in volume e valore si conferma anche nel 2021 che registra alla settimana 39 un +13,2% di bottiglie vendute e un +12,7% di fatturato alle casse. Dati che promettono di far chiudere l’anno con un segno decisamente positivo rispetto alle previsioni per il settore. Quest’anno infatti il consumo casalingo, e quindi l’acquisto in Grande distribuzione di vini, ha pagato lo scotto della ritrovata normalità fuori casa.
“L’obiettivo è fare dei vini una ‘famiglia’ di richiamo: il consumatore deve poter scegliere di fare la spesa in MD anche per i vini” – ha spiegato Giuseppe Cantone, direttore commerciale MD, intervenendo alla tavola rotonda “Il mercato del vino nella distribuzione moderna: nuovi equilibri e nuove opportunità”, al Vinitaly di Verona.