La costante evoluzione di tecnologie e apparecchiature riscontrabile in tutto il mondo si riflette sul piano normativo con le continue modifiche introdotte per garantire la sicurezza nell’industria. Anche Paesi che solitamente non si distinguono per la messa in atto di regolamenti di ampia portata in materia d sicurezza hanno fatto decisivi passi avanti per proteggere i dipendenti della logistica impegnati in spazi potenzialmente pericolosi.
L’India, per esempio, ha compiuto progressi considerevoli nell’approccio alla salute e alla sicurezza sul lavoro e nel miglioramento delle condizioni lavorative, e la Cina ha fissato nuove normative sulla sicurezza alimentare. Molto più vicino a noi, in Europa, sono state intraprese azioni mirate a disciplinare i diversi elementi della catena di approvvigionamento per la logistica e la produzione, ad esempio con le norme ISO 450001 (salute e sicurezza sul lavoro), la BSI BS EN 415-6 (sicurezza delle macchine da imballaggio) e la ISO 13857 (distanze di sicurezza).
Il punto è semplice: a prescindere dalla categoria del settore, per i responsabili delle aziende è importantissimo essere sempre aggiornati sulle ultime norme sulla sicurezza e essere consapevoli dei mutamenti che si profilano nel contesto normativo. Accanto ai cambiamenti già noti, e forse già intercettati dal nostro radar collettivo, se ne verificheranno altri, indotti dalle innovazioni e dalle tendenze future, come si osserva nel caso dell’emergente tendenza delle consegne con i droni.
CONSEGNE CON I DRONI
L’ultimo miglio della catena di approvvigionamento è soggetto a normative non ancora completamente definite a causa dei problemi di sicurezza legati ai droni e agli aerei con equipaggio. Negli Stati Uniti, la FAA (Federal Aviation Administration, Amministrazione federale dell’aviazione) per il momento ha limitato l’uso dei droni, ma per il futuro si ipotizza un’inversione di tendenza. Di recente (aprile 2021) anche i legislatori del Regno Unito hanno dato il via libera alle consegne sperimentali con i droni e i piloti potranno quindi far volare gli aerei oltre il loro campo visivo, con il conseguente stravolgimento del settore della logistica. Altri Paesi europei, tra cui la Spagna, e nello specifico a Madrid, stanno togliendo restrizioni per consentire le sperimentazioni.
Grandi nomi del calibro di Amazon (con Prime Air), Google e UPS hanno già avviato la sperimentazione delle consegna a domicilio per mezzo di droni, mentre nel Regno Unito anche organizzazioni come Tesco, la Royal Mail e Just Eat, la app per la consegna di food a domicilio, hanno annunciato progetti pilota per le consegne con i droni.
DPI INTELLIGENTI
L’impiego e l’accettazione dei droni sono stati indubbiamente accelerati dalla pandemia, di cui si prevede un maggior impatto futuro anche su altre aree normative. Nel campo dei dispositivi di protezione personale (DPI), ad esempio, si sta osservando un crescente utilizzo dei DPI intelligenti, che consentono ai datori di lavoro di monitorare fattori come i segni vitali, i livelli di ossigeno nel sangue e il tasso alcolemico dei lavoratori per garantirne la sicurezza in ambiente industriale.
Benché i DPI intelligenti siano senz’altro buona cosa, fanno sorgere questioni delicate circa la raccolta, l’utilizzo e la conservazione dei dati personali e sanitari. A sua volta, questa situazione crea enormi problemi di riservatezza ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) Saranno pertanto necessarie nuove normative, o quanto meno delle modifiche alle normative esistenti.
L’INTERNET DELLE COSE
Riguardo alla raccolta dei dati e ai dispositivi intelligenti, un’altra problematica globale di natura normativa è sollevata dall’Internet delle cose (o IoT, dall’inglese Internet of Things). La tecnologia I-IoT, ovvero Internet delle cose industriale (dall’inglese Industrial Internet of Things) rappresenta un evidente passo avanti per le aziende. Dai dati raccolti da diversi dispositivi collegati, i responsabili delle aziende ricavano informazioni reali e rivelatrici sulle operazioni, utilizzabili poi per individuare modi intesi a migliorare ulteriormente la sicurezza e le prestazioni operative.
I paladini dell’IIoT, tuttavia, sono consapevoli della potenziale minaccia posta da queste tecnologie, possibili porte d’accesso per i cybercriminali mossi da intenti malevoli, ed è quindi incoraggiante vedere l’emergere di nuove normative in questo campo, non ultimo con la promulgazioni nell’Unione europea di una legge sulla cybersicurezza che prescrive un sistema di certificazione europeo per i prodotti, i servizi e i processi ICT. Da oggi al 2027, il programma UE Europa digitale vedrà lo stanziamento di 1,9 miliardi di euro a favore della capacità e delle infrastrutture di cybersicurezza per le aziende, le persone e il governo dell’Unione europea.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
L’intelligenza artificiale (AI, dall’inglese Artificial Intelligence) è un’altra area per la quale nei prossimi mesi possiamo aspettarci una significativa modifica del quadro normativo, anche in questo caso sostanzialmente a causa dei dati. L’intelligenza artificiale sta trasformando l’interazione uomo-macchina in spazi condivisi. La disponibilità dei dati inerenti al modo di lavorare delle persone, al loro stato emotivo mentre lavorano, a come utilizzano le apparecchiature e al loro coinvolgimento con il mondo circostante probabilmente sfocerà in un grado di sicurezza inedito nell’industria, ma darà origine anche a sostanziali novità nella regolamentazione dell’industria.
Il mondo della logistica si sta muovendo a ritmo frenetico. Nella pratica, quindi, oltre a consultare le agenzie governative che emanano le leggi sulla sicurezza, occorre anche fare riferimento alle linee guida dell’industria che spesso influenzeranno le norme future. In caso di dubbio, se un processo o un’applicazione presentano un elemento di rischio, per le aziende sarebbe auspicabile fare tutto il possibile per documentare e contenere tale rischio con tempestività. La sicurezza dei dipendenti è una componente cruciale in ogni settore e in ogni azienda.