Contrastare gli sprechi di cibo: è questa la filosofia alla base dell’ottava Giornata nazionale di Prevenzione degli sprechi alimentari, che cade il 5 febbraio, e che è anche la mission di Banco Alimentare.
La Giornata è un’occasione per ribadire l’importanza di evitare gli sprechi e quindi di recuperare le eccedenze alimentari prima che si trasformino in scarti, cosa che coincide con il tentativo quotidiano compiuto da Banco Alimentare dal 1989. “Il nostro contributo concreto è di recuperare gli alimenti destinati alla distruzione perché non più commerciabili – osserva Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus –, ma salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano ricchezza per chi è in difficoltà. Per noi la ricorrenza del 5 febbraio è una possibilità di comunicare quanto sforzo su questo fronte sia stato fatto e quanto ancora sia possibile realizzare insieme. Giornate come questa servono per riflettere su un utilizzo più consapevole e sostenibile delle risorse disponibili, in primis il cibo”.
L’INIZIATIVA CONTRO LO SPRECO DI CIBO
Il Banco Alimentare da oltre un trentennio aiuta le strutture caritative a cui si rivolgono persone e famiglie in difficoltà, in particolare cercando di limitare lo spreco alimentare attraverso il recupero delle eccedenze da tutta la filiera (ortofrutta, industria agro-alimentare, grande distribuzione, ristorazione). I prodotti recuperati, così come quelli donati o ricevuti tramite il Fondo Nazionale o i Fondi Europei, vengono poi ridistribuiti gratuitamente dalle 21 Organizzazioni Banco Alimentare diffuse su tutto il territorio nazionale a oltre 7.500 strutture caritative convenzionate (mense per i poveri, comunità per i minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza e così via), che sostengono circa 1.700.000 persone bisognose. Nel solo 2021 sono state più di 120mila le tonnellate di cibo distribuite.
LEGGE ANTI SPRECO
L’Italia è stato il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge con un approccio strategico al problema dello spreco alimentare. Nel 2016 è stata approvata la Legge 166, detta legge Gadda, che ha reso più organico e semplificato il quadro normativo preesistente, ampliandolo a più soggetti del Terzo settore.
Dopo cinque anni dalla sua entrata in vigore il comparto in cui i recuperi da parte della rete Banco Alimentare sono maggiormente cresciuti è quello della Distribuzione. Si è passati da circa 5mila tonnellate nel 2016 a oltre 12mila nel 2020. In cinque anni è più che raddoppiata la quantità di alimenti provenienti da questo canale e distribuiti dalle strutture caritative a persone in difficoltà.
BANCO ALIMENTARE CONTRO LO SPRECO DI CIBO
Nell’insieme di tutte le attività Banco Alimentare ha recuperato in totale 46mila tonnellate di alimenti nel 2020, il che equivale tra l’altro a oltre 54mila tonnellate di CO2 risparmiate. “Questi numeri sono il frutto di un lavoro continuativo e quotidiano – osserva Bruno –, che si esprime in un’attività che è sempre per sua natura educativa anche attraverso vari appuntamenti, come ad esempio la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, e che comprende tutte le iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dello spreco alimentare. L’augurio è che l’attenzione a questo tema sia tenuta alta tutto l’anno, in particolare nei comportamenti dei singoli ancora in buona parte responsabili dello spreco attuale”.