Il gruppo brassicolo olandese Heineken ha chiuso il 2021 con un utile netto pari a 2,04 miliardi di euro, in miglioramento rispetto alla perdita accusata nel 2020 a causa della pandemia. Il gruppo ha anche comunicato di aver registrato un aumento dei volumi di birra venduti pari al +4,6%, toccando un livello “ben superiore al 2019”, come si legge in una nota ufficiale.
Dolf van den Brink, Presidente del comitato esecutivo e Ceo, ha commentato: “Nel 2021 abbiamo fatto un grande passo avanti per ritornare ai livelli pre-pandemici. Sono soddisfatto del rinnovamento del nostro marchio e del portafoglio prodotti, dell’accelerazione a favore della trasformazione digitale e di come ci siamo rafforzati con l’acquisizione di Ubl in India ed altre operazioni in l’Africa meridionale. Siamo incoraggiati dalla forte performance del nostro business e da come EverGreen sta prendendo forma”.
I ricavi di Heineken nel 2021 sono arrivati a 26,58 miliardi di euro, superiori del +11,4% rispetto al 2020. Il gruppo ha riportato risparmi lordi pari a 1,3 miliardi di euro, e sostiene di essere sulla buona strada per raggiungere i due miliardi entro il 2023. L’utile operativo della società ha registrato una crescita organica del +43,8%; l’utile netto, invece è aumentato del +80,2%.
Per il 2022, Heineken ha sollevato dubbi sulla possibilità di conseguire i suoi obiettivi di margine di profitto a medio termine a causa dell’impatto dell’inflazione. “Nel complesso ci aspettiamo un miglioramento da stabile a modesto dell’utile operativo quest’anno” – afferma la società in una nota. Il gruppo ha confermato di puntare ancora ad un margine di profitto operativo del 17% nel 2023, ma in presenza tuttavia di una una maggiore incertezza legata al contesto economico e all’aumento dei costi.