La sostenibilità è uno dei temi del momento: riguarda la materia prima, il packaging e tutte quelle attività che riducono l’impatto ambientale o sono di supporto al territorio e, in alcuni casi, alle comunità di produttori. E per il caffè, per cui la materia prima arriva da coltivatori di Paesi in via di sviluppo, progetti di filiera e di supporto possono davvero fare la differenza.
SUPPORTO PER I COLTIVATORI
Esempio concreto di sostegno ai produttori di caffè è quello mostrato da Altromercato: “Ci impegniamo a importare direttamente il caffè coltivato da piccoli produttori equosolidali in Etiopia, America Latina e Asia – informa Giada Tessari, Category manager caffè Altromercato –. Il rapporto duraturo e trasparente lungo tutta la filiera è parte della nostra mission ed è anche ciò che garantisce gli alti standard qualitativi del nostro caffè. Ogni nostro prodotto è il testimonial di tre principi: sostenibilità sociale, che per noi significa costruire un commercio che metta sempre al centro le persone, dando voce alle storie dei produttori e ai loro diritti; sostenibilità ambientale, che vuol dire rispettare l’ambiente attraverso filiere trasparenti in grado di concretizzare l’impegno costante nella lotta al cambiamento climatico; sostenibilità economica, ovvero costruire un commercio che crea e distribuisce valore, generando un impatto positivo concreto per tutti gli attori della filiera, dal produttore al consumatore”.
Anche per Caffè Vergnano la sostenibilità ambientale e sociale si traduce in azioni quotidiane. Rientra tra queste il progetto Women in Coffee, che meglio racconta l’impegno etico della torrefazione piemontese: “Nato nel 2018 per sostenere piccole realtà di donne coltivatrici di caffè –dichiara Carolina Vergnano, Ceo Caffè Vergnano – è in continua evoluzione e ambisce a supportare iniziative concrete che parlano di empowerment, inclusione e rispetto al femminile”.
Lavazza da diversi anni, attraverso la Fondazione Lavazza, porta avanti progetti concreti per sostenere le comunità produttrici di caffè in cui opera, “verso le quali sentiamo un forte senso di responsabilità, ambientale e sociale – fanno sapere dall’azienda –. Responsabilità che si declina in un impegno concreto nel nostro modo di fare impresa attraverso l’attivazione del progetto Lavazza iTierra! con cui formiamo i coltivatori di caffè e offriamo loro assistenza tecnica per migliorare la qualità del caffè e promuovere l’attuazione di pratiche agricole sostenibili”.
INSIEME PER UN’ECONOMIA CIRCOLARE
La sostenibilità, come detto, riguarda anche il rispetto dell’ambiente, così Nescafé Dolce Gusto insieme a illy e alla regione Friuli-Venezia Giulia ha dato vita al primo progetto di economia circolare nel campo delle capsule di plastica: ReCap che sta per “REcuperiamo insieme le CAPsule di plastica” e coinvolge selezionati comuni della regione, prevedendo la raccolta e il riciclo delle capsule di plastica di caffè esauste.
“Dal 2015 – aggiunge Matteo Cattaneo, Marketing Manager Nescafé & Starbucks – il caffè Starbucks è stato annoverato come proveniente al 99% da fonti etiche, e siamo il più grande produttore e torrefattore di caffè ad aver raggiunto questo traguardo. Il programma di verifica misura le aziende agricole in base a criteri qualitativi, economici, sociali e ambientali, tutti progettati per promuovere pratiche di coltivazione del caffè trasparenti, redditizie e sostenibili, proteggendo anche il benessere dei coltivatori di caffè, le loro comunità e il nostro pianeta. Nell’ultimo decennio, Conservation International ci ha aiutati a sviluppare delle linee guida di acquisto che rispondono ai nostri principi per l’approvvigionamento etico. Denominate C.A.F.E. Practices (Pratiche eque per il caffè e i produttori), queste linee guida aiutano i nostri coltivatori a produrre caffè in un modo migliore per le persone e il pianeta. Le C.A.F.E. Practices sono un insieme completo di regole obiettive che si concentrano particolarmente su aree”.
Altro esempio di impegno per l’economia circolare è quello di Cesare Trucillo, che ha tra i suoi obiettivi un ambizioso progetto che prevede il riciclo della pellicola argentea del chicco di caffè, scarto troppo prezioso per essere considerato un rifiuto. “Tutta la silverskin che produciamo durante il processo di tostatura, infatti, diventa concime naturale grazie a collaborazioni con aziende del nostro territorio”, fa sapere la Direttrice Marketing Antonia Trucillo.
AZIONI BENEFICHE
Tra le iniziative ‘sostenibili’ con un non mancano quelle con finalità benefiche. Ne è un esempio l’attività promozionale sviluppata da Massimo Zanetti Beverage Group in sinergia con Fondazione Zanetti Onlus e con Medici con l’Africa CUAMM, il cui obiettivo è realizzare un progetto sanitario a favore dei bambini malnutriti di Pujehun, in Sierra Leone. “Acquistando un prodotto Segafredo in Gdo e sullo shop online aziendale da dicembre 2021 a marzo 2022 – racconta Alberto Lusini, Head of Northern Europe di Massimo Zanetti Beverage Group –, i consumatori contribuiscono all’attuazione di interventi dedicati alla prevenzione e al trattamento della malnutrizione infantile: assistenza tecnica di un medico Cuamm al reparto di pediatria, acquisto di equipaggiamenti e di cibo e latte terapeutico destinati al reparto di terapia nutrizionale”.