Il tessuto del futuro? Sarà colorato con il riso. In collaborazione con Riso Gallo, Albini_next, il think thank di Albini Group lanciato nel 2019 con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative nel campo dei tessuti, ha infatti messo a punto una nuova tintura naturale che prevede il riuso dell’acqua di lavorazione del riso nero. In un’ottica di upcycling, un sottoprodotto dell’industria alimentare diventa così una colorazione naturale che risponde all’obiettivo di salvaguardare il pianeta.
OFF THE GRAIN: DA SOTTOPRODOTTO A MATERIA PRIMA
Il progetto, denominato ‘Off the Grain’ e in corso di brevettazione, affonda le sue radici nei campi in Lombardia e Piemonte, dove Riso Gallo coltiva una varietà particolare di riso nero – l’azienda è la prima in Italia ad aver introdotto nel mercato nazionale questa varietà – che prima di essere venduto e consumato deve essere sottoposto a una serie di processi. L’acqua usata per il trattamento idrotermico del riso, in particolare, assume un profondo color vinaccia dovuto ai pigmenti vegetali che ricoprono i chicchi. Una volta recuperata, grazie al progetto Off the Grain l’acqua pigmentata diventa una tintura naturale adatta a diverse fibre tessili sostenibili, cui conferisce una palette che va dall’ocra brillante al vinaccia, fino al bordeaux e al marrone scuro. Dal punto di vista ambientale questa tecnica garantisce, in fase di tintura, un risparmio idrico compreso tra il 30% e il 40% rispetto ai procedimenti tradizionali.
RISO GALLO: PIÙ CHE SOSTENIBILE
“In Riso Gallo, crediamo fermamente nel potenziale valoriale della collaborazione con Albini_next –dichiara Riccardo Preve, Consigliere Delegato Riso Gallo –, dimostrazione concreta dell’efficacia di una sinergia tra eccellenze italiane che provengono da settori diversi e che possono raggiungere risultati all’avanguardia nel campo della sostenibilità. Un percorso che la nostra azienda ha intrapreso da anni, guardando alla concreta opportunità di generare valore lungo tutta la filiera, intraprendendo importanti progetti di salvaguardia dell’ambiente e delle sue risorse, per passare da una prospettiva di ‘riso sostenibile’ a una di ‘riso che sostiene’”.