Nuove farciture golose e nutrizionalmente equilibrate, gusti sempre più ricercati, farine integrali e nuovi ingredienti nell’impasto. Il comparto delle merendine italiane è sempre più all’avanguardia nell’innovazione di prodotto che si manifesta, in particolare, nelle novità presenti a scaffale.
Del resto, lo confermano i dati Iri: nel 2020, i nuovi lanci di merendine hanno sviluppato un fatturato che si attesta tra il 3 e il 4% delle vendite complessive della categoria, percentuale più che raddoppiata rispetto al 2018 quando era l’1,4 per cento. Unione Italiana Food – l’associazione che rappresenta le principali aziende produttrici di merendine italiane – rivela che, ogni anno, vengono immessi sul mercato 8-10 nuovi prodotti. Da sottolineare anche l’importante lavoro di ricerca e sviluppo che c’è dietro: in media ci vogliono da 1 a 5 anni prima di lanciare sul mercato una nuova merendina e a volte si arriva fino a 10.
INNOVATIVE, DALL’INGREDIENTE ALLA TECNICA
“Nel settore delle merendine italiane la ricerca si è molto evoluta –afferma Giorgio Donegani, tecnologo alimentare –. A partire dall’impasto. Oggi si usa una più ampia gamma di sfarinati e cereali, anche miscelati tra loro, e questo comporta un doppio vantaggio: da un lato aiuta a variare l’alimentazione, dall’altro rende meno probabile l’insorgere di intolleranze. Sempre a proposito di farine, è da sottolineare anche il maggior impiego di quelle integrali, le quali hanno un ulteriore vantaggio perché rallentano l’indice glicemico, cioè la velocità con cui viene assorbito lo zucchero. Un’altra innovazione che si è sviluppata è la tecnica di lievitazione: oggi molti impasti sono lievitati naturalmente, con il lievito di birra o il lievito madre che agiscono più in profondità migliorando la digeribilità. Inoltre, si è lavorato molto sull’ingredientistica delle creme e delle farciture. È aumentato l’utilizzo del cacao, ricco di antiossidanti, ci sono più confetture a base di frutti rossi e viene usato di più il miele.”
Anche grazie alla forte impronta innovativa, secondo i dati NielsenIQ, i consumi di merendine sono cresciuti del +2,1% a volume a maggio 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un fatturato del settore che si attesta a oltre 1 miliardo di euro, pari al 26,9% del fatturato del comparto dei prodotti da forno e cereali. Ricordiamo che in Italia, i principali consumatori di merendine sono gli adulti, circa 30 milioni di persone.
SEMPRE AL PASSO CON I TEMPI
La capacità di sapersi continuamente modernizzare è un plus riconosciuto al settore anche dai consumatori italiani. La ricerca di Doxa – AIDEPI 2017 ‘Gli italiani e le merendine’ ha infatti rivelato che per il 68% degli italiani le merendine sono un prodotto innovativo, sempre al passo con i tempi. Una percezione positiva, avvalorata anche dai risultati raggiunti in termini di miglioramento nutrizionale dei prodotti da forno dolce monodose: negli ultimi 10 anni, infatti nelle merendine è stato ridotto il quantitativo degli zuccheri (-30%), dei grassi saturi (-20%) e delle calorie totali (-21%). Una risposta delle aziende dolciarie a un consumatore che ricerca prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piacevolezza. “Frutti rossi, creme alla nocciola, al limone, al pistacchio, miele e cioccolato fondente. Oggi la presenza sul mercato di nuove farciture nelle merendine – oltre che per soddisfare il gusto – ha l’intento di proporre prodotti sempre più in linea con le indicazioni di salute della scienza nutrizionale” afferma Donegani
Anche sul fronte della trasparenza, le aziende dolciarie si sono dimostrate all’avanguardia inserendo in etichetta anche i valori nutrizionali per porzione e la %RI (Reference Intake) per alimento, in alcuni casi anticipando le disposizioni diventate obbligatorie dal 2016 per l’etichettatura nutrizionale.
MERENDINE, UNA TRADIZIONE ITALIANA
“Quando parliamo di merendine ci riferiamo a un prodotto di derivazione diretta della nostra tradizione dolciaria – ricordano da Unione Italiana Food –: sono infatti la riduzione in formato monodose dei dolci da forno della nonna, soprattutto quelli a base di pan di spagna e pasta frolla. In nessun altro Paese europeo esistono prodotti definiti allo stesso modo, così come il concetto stesso di merenda è una prerogativa dell’Italia e dei Paesi mediterranei, che si contrappone allo ‘snacking’ tipico delle nazioni anglosassoni, dove si è soliti mangiare spesso e prevalentemente fuori casa. Del resto, una merendina è una ‘piccola merenda’, che consente di rifornire l’organismo della piccola quantità di energia necessaria per arrivare ai pasti principali con un senso di sazietà adeguato. Dalle 110 kcal alle 180 kcal circa delle più ricche e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi”. Proprio per fare conoscere meglio le merendine e promuovere la cultura della merenda come pasto fondamentale all’interno di un’alimentazione sana ed equilibrata, Unione Italiana Food ha dato vita, da oltre 15 anni, al sito www.merendineitaliane.it, completamente rinnovato nel 2021.