Dopo un lungo negoziato diplomatico e tecnico, condotto insieme al mondo imprenditoriale del comparto, e a seguito del protocollo siglato nell’aprile 2020, è arrivato il via libera delle autorità cinesi alle importazioni delle varietà da risotto italiane. “Riso Scotti è la prima riseria italiana a sbarcare in Cina” annuncia Nicola Gorini, Export area manager Riso Scotti.
“Il negoziato – spiega Alessandro Irico, Direttore qualità Riso Scotti – ha comportato un lungo lavoro per il quale ogni azienda ha dovuto declinare le proprie modalità organizzative legate in particolare alle procedure di sicurezza e prevenzione fitosanitaria”. Anche se i regolamenti europei sulla sicurezza dei prodotti alimentari sono i più stringenti, le agenzie fitosanitarie cinesi hanno, infatti, effettuato controlli molto severi prima di autorizzare l’import del riso italiano, mandando per mesi diverse delegazioni per verificarne i metodi di produzione.
IL PERCORSO DI ACCREDITAMENTO E REGISTRAZIONE
Dopo l’accreditamento come riseria, per Riso Scotti è partita una procedura lunga e complessa per registrarsi alle dogane cinesi. Un complicato iter burocratico imposto dalla Cina per garantire l’autenticità del prodotto in ingresso, che l’export department dell’azienda italiana ha portato avanti con il supporto del backoffice e della logistica estero.
Da pochi giorni, il primo di una lunga serie di container di Arborio Riso Scotti è stato sdoganato a Shangai dal distributore Guanyi e attende di essere gustato dai consumatori cinesi, che potranno iniziare ad acquistare riso italiano online o nelle catene del foodservice.
“Un via libera tanto atteso su un mercato di primaria rilevanza per l’agroalimentare italiano – dichiara Clara Zanacco, Export general manager Riso Scotti –. Si tratta di un successo per Riso Scotti, che guarda a nuove quote di mercato, e per tutta la filiera risicola nazionale, primo produttore europeo, per la quale si apre ora un mercato importante, con milioni di cinesi pronti ad apprezzare il nostro risotto”.
Parliamo infatti di un mercato potenziale di decine di milioni di consumatori, in un paese che ha fatto del riso il simbolo della propria cultura rurale e gastronomica, nonché pilastro della dieta quotidiana, e che ne è il più importante produttore al mondo. L’Italia è il primo produttore di riso dell’Unione europea con 228.000 ettari coltivati e 4.000 aziende che raccolgono un milione di tonnellate di riso lavorato, assicurando oltre il 50% della produzione, che si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche che esaltano le specificità dei territori di origine.
EXPORT, GLI OBIETTIVI DI RISO SCOTTI
Riso Scotti distribuisce i suoi prodotti in oltre 80 paesi nel mondo, molti dei quali extra-europei, potendo contare su solide partnership con valenti operatori locali. È fortemente impegnata nell’Europa dell’Est; in Romania è stato infatti avviato nel 2005 il Progetto Danubio, un innovativo progetto agro-industriale che ha sancito di fatto il processo di internazionalizzazione del marchio e di trasferimento della cultura italiana della lavorazione del riso. Riso Scotti, infatti, è riuscita a portare all’estero il suo sistema, consolidando la sua posizione sul mercato europeo.
Prima riseria italiana ad entrare ufficialmente in Cina, Riso Scotti oggi aggiunge un nuovo successo al suo processo di internazionalizzazione. “La nostra vocazione di specialisti del riso e del risotto ci proietta su tutti i principali mercati internazionali – afferma Clara Zanacco –. Abbiamo guardato con attenzione al mercato cinese, con il quale finalmente abbiamo avviato proficui scambi e ci attendiamo una vera e propria nuova frontiera. Vogliamo lavorare per unit commerciali sinergiche, negli Stati Uniti, come in India, e proprio in Cina con Guanyi abbiamo posto le premesse per un gran lavoro di prospettiva”.
ITALIAN STYLE PER I MERCATI INTERNAZIONALI
Riso Scotti si pone come specialista italiano del riso. Questa consapevolezza ha portato a sviluppare una linea di prodotti per i mercati internazionali, capace di valorizzare l’elemento core – il riso – e di declinarlo in una linea completa per gli stranieri che amano il gusto italiano e vogliono replicarne le ricette. Nascono così svariate soluzioni per l’italianissimo risotto, dedicate sia a cuochi sia a chi in poco tempo e con facilità ama gustare una ricetta della tradizione italiana. La strategia è fare qualità e portarla nel mondo.
“Per conquistare i palati stranieri il segreto è arrivare con i piatti del made in Italy – sottolinea Clara Zanacco –. Negli Stati Uniti, solo nell’ultimo anno i nostri risotti pronti hanno moltiplicato le vendite; il riso italiano da risotto, il nostro Arborio, ha conquistato i cinesi; mentre i prodotti nati dalla diversificazione, che utilizzano il riso come ingrediente, hanno guadagnato l’attenzione di tutti i principali mercati”.