‘Adotta un ettaro di raccolto’ è il progetto di valorizzazione e condivisione della filiera evolutiva che Petra ha lanciato nel 2020, coinvolgendo inizialmente un gruppo di professionisti dell’arte bianca e, da quest’anno, anche gruppi di consumatori che vogliono far parte di questo progetto di filiera ed esprimere la loro sensibilità verso l’agricoltura di qualità.
PERCHÈ ADOTTARE UN RACCOLTO?
“Solitamente – commenta Piero Gabrieli, Direttore marketing Petra Molino Quaglia – il grano proveniente da campagne diverse finisce per mescolarsi nei silos di stoccaggio e nel processo di molitura, perdendo identità territoriale e specifiche qualità organolettiche. Il consumatore non avrà mai contezza del luogo di produzione del grano, del contadino che lo ha prodotto e delle metodologie di produzione e trasformazione utilizzate. Grazie alla nostra iniziativa, invece, sarà possibile seguire in tempo reale tutte le fasi di produzione, dalla semina alla macina, ottenendo una tracciabilità completa, requisito sempre più richiesto dai consumatori”.
Per rendere tutto ciò possibile Petra ha dedicato un piccolo mulino alla macinazione dei lotti di grano provenienti dai campi adottati, trasportati in sacconi che hanno impresso il nominativo dell’adottante.
COS’È PETRA EVOLUTIVA?
Petra Evolutiva è la farina biologica tracciata dal seme alla tavola che nasce dalla popolazione di grano tenero Solibam Li Rosi, coltivata a media e alta quota in Sicilia, filtrando la straordinaria diversità di un miscuglio (inizialmente costituito in Siria) di circa 2000 varietà e centinaia di incroci, attraverso le maglie strette di una selezione climatica che premia le spighe più resistenti e capaci di ambientarsi nel territorio di semina. Petra Evolutiva nasce dall’incontro tra gli agricoltori di Simenza – Cumpagnia Siciliana Sementi Contadine e la famiglia Quaglia.
SIMENZA E GLI AGRICOLTORI CUSTODI
Simenza è un’associazione siciliana senza scopo di lucro, che riunisce centinaia di aziende del settore agroalimentare e si dedica alla tutela e valorizzazione della biodiversità dell’Isola. A presiederla è Giuseppe Li Rosi, il primo produttore a fregiarsi del riconoscimento di ‘agricoltore custode’ di varietà di frumenti antichi siciliani. “I soci di Simenza hanno perseguito e ormai raggiunto l’obiettivo di riportare i grani antichi nella cucina contemporanea, nel segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica” prosegue Gabrieli. “La famiglia Quaglia ha contribuito a questo risultato mettendo a loro disposizione il meglio della tecnologia di selezione dei semi e di calibrazione della farina, per mantenere le qualità organolettiche, assicurando standard tecnologici idonei alle moderne tecniche di lavorazione degli impasti da forno e i migliori requisiti di sicurezza alimentare”.
LA FORZA DELLA BIODIVERSITÀ
Il grano evolutivo di Petra è un miscuglio di semi di grano tenero caratterizzato da una straordinaria diversità contenuta nella popolazione evolutiva, che fa sì che questa abbia una grande capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e alle condizioni pedologiche di ogni territorio, nonché un’ottima resistenza alle avversità biotiche e abiotiche.
Questa capacità di adattamento permette al grano di mantenere un’eccellente qualità, pur conservando le caratteristiche proprie di ogni condizione pedoclimatica di produzione. Questa elasticità consente alle spighe più resistenti di sopperire agli effetti, sempre imprevedibili, dei cambiamenti climatici, fornendo una costanza di produzione che sarà la chiave per gli agricoltori del futuro per affrontare questa enorme sfida. Il miscuglio di varietà, grazie alla sua natura, non ha bisogno di particolari input soprattutto di derivazione chimica, per raggiungere rese significative, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, contribuendo anche in questo modo ad aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni.
Vuoi saperne di più? — > www.petraevolutiva.it