Con il neonato Distretto del cibo salumi Dop piacentini sarà possibile avere a disposizione suini allevati, macellati e trasformati nella provincia di Piacenza. Dunque con una filiera che opera coesa ed in sintonia, garantendo sicurezza, qualità, tracciabilità, e tutela ambientale; insomma completamente sostenibile e, nel contempo, in grado di supportare i produttori nel loro sforzo per la valorizzazione delle loro Dop e per l’export.
La convinzione, e l’obiettivo, dei promotori è che a guadagnarne sia tutto il territorio piacentino grazie alla sinergia tra diverse filiere come tra i differenti Distretti diversificati, fiori all’occhiello del made in Italy. Ne gioverà anche il turismo enogastronomico, paesaggistico, storico-monumentale, e quello “di prossimità” sviluppatosi appena dopo la pandemia. Agevolerà inoltre occupazione e formazione, coinvolgendo istituti superiori ed università.
L’Emilia-Romagna gioca un ruolo da protagonista con le sue 44 Dop e Igp che la collocano tra le regioni leader in Europa; e la prima in Italia, se consideriamo le denominazioni d’origine del solo settore food, per un volume d’affari che si aggira attorno ai 3,5 miliardi di euro.
Antonio Grossetti, Presidente Consorzio di tutela Salumi Dop Piacentini, commenta così: “Questo ulteriore strumento a disposizione del Consorzio di tutela dei salumi Dop piacentini è un’idea che abbiamo sostenuto da anni. E che permetterà finalmente di perseguire in modo concreto la costituzione di una filiera produttiva collegata ai salumi Dop tutta piacentina, caratterizzata da una materia prima di altissima qualità, giustamente remunerata e con una tracciabilità totale sulla filiera. Su questo progetto abbiamo trovato il convinto sostegno di tutte le istituzioni”.