Il 2021 di Coop e delle cooperative associate è stato all’insegna della stabilità. Con un giro d’affari complessivo pari a 14,3 miliardi (13,2 dei quali solo dalla parte retail) una quota di mercato nella Grande distribuzione al 12,5% e alcuni indicatori economici importanti sostanzialmente confermati: l’occupazione generata si attesta sui 56.000 dipendenti, la percentuale di donne in ruoli direttivi sale al 34%. Il prodotto a marchio raggiunge i tre miliardi di euro con una incidenza del 30% sul totale vendite.
Immutato il dato della base sociale; sono oltre 6,4 milioni i soci (oltre un quarto delle famiglie italiane è proprietaria delle 78 cooperative associate) con una prevalenza di donne. CoopVoce, l’operatore di telefonia mobile di Coop, sfiora i due milioni di clienti.
Sono questi i numeri che fotografano il 2021 dell’insegna, emersi nell’assemblea di bilancio di Coop Italia. Un anno ambivalente, che ha visto prima il riemergere della fiducia generata dall’attenuarsi della pandemia e, successivamente, il prevalere di elementi di inquietudine dettati dall’avvio della spirale inflattiva, dagli effetti climatici sulla produzione di energia e dai primi ancora sotterranei, ma già percepiti, riflessi sul carrello della spesa.
PERFORMANCE ECONOMICHE
Sul versante delle performance economiche nell’esercizio del 2021, tutte le grandi e medie cooperative raggiungono il pareggio di bilancio o vi si avvicinano significativamente. L’utile d’esercizio aggregato torna positivo dopo quattro anni e risulta pari a mezzo punto percentuale sulle vendite, mentre l’Ebitda complessivo si approssima al 5%. Il patrimonio netto sale a quasi 6,6 miliardi di euro, mentre il prestito sociale si attesta poco sotto i 7,9 miliardi, con oltre un milione di soci prestatori a cui le cooperative hanno distribuito 22 milioni di interessi.
INNOVAZIONE DELL’OFFERTA
Per Coop è stato anche l’anno di avvio del progetto di riposizionamento che porterà a scaffale, una volta a regime, circa 5.000 nuovi prodotti (tra proposte fino ad oggi inedite, riformulazioni e cambi di packaging), che innoveranno l’offerta del 50%; sia andando a coprire interi segmenti di mercato un tempo non frequentati dalla marca di un supermercato (per occasioni di consumo specifiche o per la particolare materia prima utilizzata e/o la complessità della formula nutrizionale), sia ampliando significativamente le gamme già in essere. Già a fine 2021 era approdata alla vendita la nuova linea dei “rossi” (pomodori e derivati), ora sono entrati i prodotti per la prima colazione, per un totale parziale di oltre 700 referenze. Il progetto prosegue con un ampio mandato ai vertici di Coop Italia affinché venga completato il lavoro nei prossimi 20 mesi. Al centro dell’iniziativa resterà prioritaria la difesa del potere di acquisto dei soci e dei consumatori Coop.
RINNOVATO IL CDA
L’assemblea di Coop Italia ha anche rinnovato il Cda, confermando Marco Pedroni in qualità di Presidente, Antonio Bomarsi Vice Presidente e Maura Latini Amministratrice delegata.
“In un anno tutto è cambiato. Avevamo chiuso il 2020 contrassegnato dalla pandemia e dal lockdown e fino a prima dell’estate guardavamo con speranza al futuro. Poi le difficoltà ulteriormente acuite oggi da una guerra poco lontano da noi di cui non conosciamo gli esiti – commenta Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) –. Già l’anno scorso Coop ha deciso di investire sul proprio prodotto a marchio volendo estendere l’offerta e così garantendo accessibilità di prezzo e al tempo stesso qualità e trasparenza ai propri soci e consumatori; elementi tanto più necessari in una congiuntura così avversa con un’inflazione che rischia di toccare il 10% nel 2022. Coop ha contenuto fino ad ora gli aumenti, ma è prevedibile che l’inflazione aumenterà; il prodotto a marchio rappresenta anche da questo punto di vista un presidio di garanzia”.