Casalasco ha acquisito il 73,8 % di Emiliana Conserve Soc. Agr., azienda fondata nel 1985 in provincia di Parma, specializzata nella produzione di polpe, passate e concentrati, realizzate per conto delle principali private label e dei più importanti marchi del settore per il mercato nazionale ed estero. Con un volume di affari di 100 milioni di euro, Emiliana Conserve conta due stabilimenti di lavorazione e confezionamento del pomodoro, uno a Busseto (Pr) e uno a San Polo di Podenzano (Pc).
L’acquisizione è stata portata avanti con il pieno sostegno del fondo QuattroR, recentemente entrato nella compagine sociale del Gruppo; per l’acquisizione, Casalasco è stata assistita da KPMG e dallo Studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, mentre Emiliana Conserve è stata supportata dai legali Livia Giordani & Roberto Adornato di Milano e dallo Studio Mutti di Piacenza.
UN’ACQUISIZIONE CHE VALE LA TOP 10 MONDIALE
Con l’ingresso di Emiliana Conserve, il Gruppo Casalasco consolida ulteriormente la sua leadership anche a livello internazionale; con 11.300 ettari coltivati a pomodoro, cinque stabilimenti e una capacità di trasformazione di oltre 850.000 tonnellate, si colloca tra le prime 10 aziende al mondo del settore del pomodoro, con un volume d’affari previsto di mezzo miliardo di euro.
“Abbiamo portato a termine un’acquisizione straordinariamente importante per l’impatto economico sul territorio – afferma Paolo Voltini, Presidente Casalasco – sia a livello agricolo, arrivando a coinvolgere circa 800 aziende conferenti, sia per l’aspetto occupazionale considerando che negli stabilimenti del gruppo lavoreranno oltre 2.000 dipendenti tra fissi e stagionali; siamo orgogliosi di gestire una delle filiere più rilevanti per il made in Italy”.
Costantino Vaia, Ad Casalasco, aggiunge: “Questa operazione, oltre ad accelerare in modo significativo il processo di crescita dell’azienda, rafforza ulteriormente la nostra leadership nel settore del pomodoro da industria grazie a un processo di aggregazione volto a creare valore per l’intero comparto. La nostra filiera rappresenta da sempre un modello virtuoso fortemente radicato sul territorio, in grado di esportare il 70% delle produzioni sui mercati internazionali in oltre 60 paesi nel mondo”.