“Da oltre un anno i costi di produzione in agricoltura sono in continuo aumento. I rialzi hanno toccato punte del +300%. Gli ultimi incrementi delle quotazioni del gas naturale mettono a rischio la continuità del ciclo produttivo. Per alcune imprese la cessazione dell’attività potrebbe essere definitiva”. È l’allarme lanciato dal Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti (nella foto), a seguito dei livelli record raggiunti negli ultimi giorni dal prezzo del gas e alla vigilia della sospensione per manutenzione dell’attività del gasdotto Nord Stream decisa dalle autorità della Federazione Russa.
“In questo quadro decisamente critico – prosegue Giansanti – per quanto riguarda l’andamento dei prezzi agricoli a livello internazionale, i mercati stanno già scontando, con tutta probabilità, l’imminente avvio di una fase recessiva. L’indice della FAO ha fatto registrare a luglio il quarto calo consecutivo. Ci rendiamo conto delle difficoltà legate alla situazione politica interna, ma siamo alle prese con una vera e propria emergenza che investe anche le imprese di trasformazione che acquistano i nostri prodotti”.
LE RICHIESTE DI CONFAGRICOLTURA
In assenza di interventi, per evitare il crollo della produzione, gli aumenti dei costi saranno inevitabilmente trasferiti al consumatore finale. “Con il risultato di far salire ulteriormente la spesa per l’alimentazione e, di conseguenza, l’inflazione. Vanno rafforzate le misure previste nell’ultimo decreto Aiuti bis varato dal governo” – sollecita il presidente di Confagricoltura. “Dall’inizio di agosto, la situazione sul fronte del caro energia è oggettivamente peggiorata in misura vistosa. Vanno anche rilanciate con forza le iniziative già proposte in ambito europeo, a partire dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas”.
La crisi che il settore agricolo sta attraversando deve essere trattata, secondo Confagricoltura, “anche a livello di Consiglio Agricoltura dell’Unione europea. La Commissione non può limitarsi a rendere più flessibili le regole per la concessione degli aiuti di stato. In questo modo si determinano disparità di concorrenza tra le imprese a seconda dello stato membro in cui operano. Abbiamo già avviato le iniziative necessarie affinché la situazione venga affrontata in occasione delle riunioni ministeriali in programma a settembre. Vi sono tutte le condizioni – conclude Giansanti – per assumere decisioni straordinarie sul piano finanziario a supporto delle imprese”.