Sgambaro vola verso l’obiettivo climate positive nel 2030. I risultati ottenuti dal 2019 arrivano in occasione della Fsc Forest Week 2022, settimana internazionale della gestione forestale responsabile svoltasi dal 24 al 30 settembre. Ben 11mila tonnellate di CO2 mai disperse nell’ambiente negli ultimi 4 anni, pari al quantitativo di biossido di carbonio emesso da 4.400 automobili che percorrono in un anno 11 mila chilometri. È solo uno dei risultati che il pastificio trevigiano può vantare grazie agli interventi di riforestazione e protezione delle foreste che ha intrapreso oltre 10 anni fa.
LA LOGICA DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
Commenta il Presidente Pierantonio Sgambaro (nella foto): “Dall’approvvigionamento dell’energia esclusivamente green ai trasporti aziendali elettrici, dalla coltivazione del grano a filiera corta solo italiano alle singole fasi produttive fino al confezionamento, che stiamo convertendo alla carta 100% riciclabile e certificata Fsc, in Sgambaro regna la logica dell’economia circolare e della responsabilità ambientale”.
Dal 2019 l’azienda veneta ha contribuito all’impianto di 3.630 alberi sostenendo dieci tra progetti di creazione, protezione e miglioramento di ambienti naturali, dalle Alpi alla Sicilia per un’estensione pari a 24 ettari. Affiancata dalla società di consulenza Etifor, spin-off dell’Università di Padova, Sgambaro è partner di WOWnature in un percorso di riforestazione che permette di adottare nuovi alberi nelle zone urbane, in aree soggette a desertificazione o colpite da calamità naturali.
DALLA LOMBARDIA AL VIETNAM
Parte della carbon footprint aziendale di quest’anno verrà compensata con l’adesione al Progetto Bioclima in Lombardia, che nasce da un bando regionale per la realizzazione di interventi di conservazione della biodiversità, di adattamento al cambiamento climatico e di valorizzazione degli ecosistemi quali foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde. Sgambaro ha allargato i suoi confini all’estero, approdando nella foresta di Huong Son Nature in Vietnam, dove la necessità di salvaguardia ambientale si unisce alla tutela della popolazione che abita il territorio locale, della sua cultura e sopravvivenza.
Strettamente connessa al Veneto, è l’attività legata a Blue Valley, progetto strategico che consente di acquistare crediti di carbonio grazie alla tutela dell’ecosistema della laguna veneziana, che utilizza l’attività della pesca per compensare le emissioni di anidride carbonica. Sviluppando sistemi di CCS (Carbon Capture and Storage), si innescano dinamiche di cattura e sequestro del carbonio in ambienti umidi e salmastri (Le Valli da Pesca della Laguna di Venezia). La somma dei tre progetti previsti nel 2022 compenserà 5.000 tonnellate di CO2, oltre il 55% delle emissioni di biossido di carbonio derivanti dalla produzione aziendale.