Nella filiera del food la capacità e la possibilità di pianificare e ottimizzare in modo integrato i flussi economici e finanziari, i flussi di volume e quindi logistici e infine le azioni commerciali rappresenta sempre più un elemento fondamentale per competere con successo.
Il settore alimentare riunisce comparti industriali e filiere anche molto diverse tra loro e con problematiche tipiche: dai salumi alle conserve, alla produzione vitivinicola, alla catena del freddo, passando per i prodotti da forno, i prodotti freschi e così via.
Indipendentemente dalle caratteristiche tecniche industriali, che tra i diversi comparti sono anche molto diverse, ci sono alcuni elementi comuni. In primis le filiere integrate e interdipendenti, fortemente legate da una domanda finale variabile ed esposta a fluttuazioni derivanti da elementi sia esogeni (come il clima) sia endogeni alla filiera, come le politiche commerciali con la grande distribuzione, le politiche promozionali e la pubblicità.
L’IMPORTANZA DI PROCESSI DI PIANIFICAZIONE AD HOC
Per questo motivo è fondamentale che i processi di pianificazione di medio termine siano convergenti e integrati e possano essere eseguiti con una frequenza elevata per verificare le mutevoli esigenze del mercato. Il riferimento è al budget, nei processi di controllo economico e finanziario: al sales and operation planning, nei processi di pianificazione della domanda e della produzione, alla pianificazione commerciale e della forza vendita.
Uno strumento tecnologico che integra in un’unica piattaforma e base dati questi tre momenti fondamentali del processo di pianificazione avrà l’indubbio vantaggio di:
- ridurre il tempo dedicato a gestire e a integrare i dati
- ridurre gli errori derivanti da operazione manuali
- aumentare la frequenza di pianificazione
- permettere al management di concentrarsi sul processo decisionale e non su quello di preparazione dei dati.
Altra caratteristica comune è che si tratta di industria di trasformazione, quindi fortemente influenzata dal prezzo delle materie prime, spesso reperibili su mercati soggetti a forti fluttuazioni.
SOLUZIONI INNOVATIVE CHE PERMETTANO DI ABBASSARE I CONSUMI E I COSTI ENERGETICI
In questo difficile momento, l’energia è la materia prima che più preoccupa: dal punto di vista energetico, il settore agroalimentare italiano presenta consumi elevati, equivalenti a circa l’11% dei consumi industriali (dati del Rapporto annuale sull’Efficienza Energetica dell’Enea 2018). Inoltre il grado di dipendenza del settore dalle fonti oggi più critiche è abbastanza elevato: gas naturale oltre il 50% ed energia elettrica quasi il 40% (Mise Raee).
Per questo lo sforzo delle aziende del settore, già da tempo orientate alla diversificazione delle fonti energetiche e all’aumento del contributo delle rinnovabili, deve proseguire con la ricerca di soluzioni innovative che permettano di abbassare i consumi e i costi energetici.
Ma cosa comporta prendere simili decisioni? Significa:
- avere a disposizione dati aggregati attendibili e verificabili nel dettaglio
- poter creare scenari previsionali credibili sui quali andare a simulare l’effetto degli investimenti strategici
- avere le informazioni per andare a creare ipotesi di scenario in grado di giustificare il ritorno dell’investimento.
Significa quindi disporre di un’unica piattaforma con tutte le informazioni relative alla domanda di mercato, all’andamento della produzione integrate con la rappresentazione economico finanziaria dell’azienda, per poter creare con facilità scenari simulativi in grado di supportare adeguatamente il processo decisionale sugli investimenti strategici.
Significa dotarsi di una soluzione di Enterprise Performance Management, come Oracle EPM cloud, che consente di integrare i momenti di pianificazione in un’unica piattaforma, azzerando i costi di integrazione e riducendo sensibilmente la manualità per affrontare questi processi.
Per anni molte delle aziende italiane si sono concentrate sull’efficienza e l’efficacia dei processi produttivi, con investimenti per aumentare la produttività. Tuttavia spesso si sono trascurati i processi di pianificazione, nell’illusione di un contesto economico tutto sommato stabile. Oggi questo non è più possibile, affrontare un cambiamento in modo consapevole significa confrontarsi con il significato pratico del termine “pianificazione”. La sfida, prima ancora che tecnologica, è culturale: cioè come è possibile avviare un processo efficace di pianificazione per strutturare una “strategia consapevole” in un contesto fortemente dinamico.