L’Olio Campania va verso la denominazione Igp

Per l'extravergine di qualità è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea la domanda di iscrizione nell'albo delle Indicazioni Geografiche Protette
L’Olio Campania va verso la denominazione Igp

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale europea, avvenuta nei giorni scorsi, della domanda di registrazione dell’Indicazione geografica protetta “Olio Campania”, sta per concludersi l’iter per il riconoscimento dell’ambito marchio comunitario per la specialità campana, avviato dal comitato promotore nel 2019. Nei prossimi tre mesi, in assenza di eventuali opposizioni da parte degli altri paesi membri, la Commissione europea renderà definitiva la registrazione dell’Olio Campania Igp.

Il progetto è promosso da organizzazioni professionali agricole, industrie di trasformazione e imbottigliamento e operatori singoli – tutti nel territorio regionale – e punta a tutelare gli oli extravergini di oliva prodotti nella regione, provenienti da olive raccolte in Campania e appartenenti al ricco germoplasma autoctono locale (18 varietà nel disciplinare). L’olio, cui è riservato il marchio di tutela, dovrà dimostrare di possedere caratteristiche di elevata qualità e specificità.

L’iscrizione dell’Olio Campania nel registro dell’albo Igp è una realtà. Se non vi saranno opposizioni da parte degli altri Stati europei, tra tre mesi sarà registrata l’Igp”, ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo. “È il primo passo per costruire finalmente una politica di filiera nel settore dell’olio di oliva nella nostra regione. Un’opportunità straordinaria per valorizzare gli oli del territorio e i produttori campani con un marchio di tutela ampio”.

I VANTAGGI DELL’IGP

Attraverso l’Igp, potrà essere protetto dal marchio comunitario anche il 40% dell’olivicoltura campana di pregio (come l’intero territorio del Sannio, che non ha alcuna Dop), che allo stato non è tutelata. Il brand “Campania” potrà agevolare anche la promozione delle Dop locali, attraverso processi di accompagnamento funzionali alla crescente domanda di prodotto tipico di eccellenza, creando cioè sinergie e complementarietà di azione e di obiettivi.

QUANTO PESA L’OLIO DELLA CAMPANIA

La Campania è la quarta regione olivicola italiana per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie coltivata a olivi, con 72.230 ettari, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. Ad oggi la produzione di olive in Campania ha raggiunto i 2,5 milioni di quintali, che rappresentano il 7,5% della produzione.

Nell’ultima annata di forte calo della produzione nazionale di olio di oliva (-37% a causa soprattutto della siccità), la Campania ha mantenuto invariata la sua produzione. Lo comunicano Coldiretti Campania e l’associazione dei produttori olivicoli Aprol Campania, commentando le stime di produzione di Ismea per il 2022, redatte in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol. La produzione stimata per l’anno in corso è di 10.853 tonnellate, considerando che in alcune aree la raccolta è ancora in corso.

La Campania – si legge nel Rapporto Ismea – si discosta dal resto del meridione perché la flessione generalizzata delle altre province è compensata dalla buona annata della provincia di Salerno che, da sola, rappresenta oltre la metà della produzione regionale. In generale la produzione è stata penalizzata da siccità e alte temperature sia in fioritura sia nella fase dell’allegagione. Nelle ultime settimane, però, a preoccupare i produttori sono stati i forti attacchi di mosca olearia che hanno causato, oltre ad un abbassamento qualitativo, anche una fortissima cascola che ha costretto ad accelerare la raccolta da parte degli olivicoltori”.

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