Nel 2022 il gruppo Lavazza ha conseguito risultati di gestione positivi e una redditività in linea con l’esercizio precedente, nonostante uno scenario macroeconomico particolarmente complesso, che ha visto un forte rincaro del caffè verde, del costo di imballi, di energia, gas e costi di logistica e noli, oltre all’apprezzamento del dollaro. L’azienda sottolinea che il margine è stato sostenuto da un incremento delle vendite, da un’oculata politica di gestione dei listini e da un attento controllo dei costi operativi. “Il gruppo ha scelto di assorbire una quota consistente dell’aumento dei costi e di riversarne al consumo solo una parte: questa scelta è stata premiata dal consumatore portando ad un aumento delle vendite in tutte le aree geografiche, con una performance a volume superiore all’andamento del mercato, e a valore in linea con lo scorso anno”.
L’Ad Lavazza Antonio Baravalle (nella foto) commenta: “I risultati del 2022 rappresentano un ulteriore traguardo per il nostro gruppo: pur in uno scenario particolarmente sfidante, siamo stati in grado di sostenere la crescita del fatturato e mantenere la marginalità in linea con gli anni precedenti. Ciò è stato possibile grazie al forte impegno su tutti i livelli aziendali nel portare avanti una strategia di sviluppo internazionale insieme ad una gestione di contenimento dei costi in un contesto estremamente complesso. L’attenzione del gruppo è ora focalizzata sull’eccezionale rialzo dei costi avvenuto nell’esercizio appena concluso, che condizionerà pesantemente anche l’esercizio 2023”.
I RISULTATI DI LAVAZZA NEL 2022
Nel 2022 il gruppo ha ottenuto ricavi pari a 2,7 miliardi di euro con una crescita del +17,6% rispetto al 2021. Il fatturato risulta in crescita sia nel canale home sia nel fuori casa: in quest’ultimo caso è l’effetto volume positivo (+26%) a portare la crescita maggiore sui ricavi.
Continua la crescita del segmento beans, che anche quest’anno emerge come il più dinamico sul mercato. Prendendo in considerazione le 15 principali geografie in cui opera Lavazza, il segmento registra un incremento di mercato a +1,4% rispetto al 2021, e il gruppo guadagna il +1,5% di quota grazie a una crescita del 12% rispetto al 2021. Nel segmento dei single serve (capsule), confermatosi il più competitivo, l’azienda prosegue il suo piano di lancio delle capsule in alluminio.
L’Ebitda del gruppo è pari a 309 milioni di euro, in linea con quello del 2021 quando era pari a 312 milioni, con un Ebitda margin pari all’11,4%, rispetto al 13,5% del 2021. L’Ebit si è attestato a 160 milioni, in linea con l’esercizio 2021 quando era pari a 164 milioni del 2021, con un Ebit margin pari al 5,9 %. L’utile netto è stato pari a 95 milioni, rispetto ai 105 milioni dello scorso esercizio. La posizione finanziaria netta a fine 2022 è pari a 136 milioni di euro. La dinamica inflattiva ha impattato gli aspetti patrimoniali, in particolare per l’apprezzamento del magazzino, portando il flusso di cassa operativo in territorio leggermente negativo (-8 milioni di euro).
CRESCITA ANCHE ALL’ESTERO
A livello geografico, il gruppo Lavazza ha registrato tassi di crescita a sell out a valore nel canale retail in Germania (+18,1%), Stati Uniti (+14,1%), e Polonia (+28%); anche in Italia e in Francia si registra un incremento, rispettivamente del +1,5% e +6,1%, dopo la flessione riportata nel 2021.
L’IMPEGNO PER L’AMBIENTE
Lavazza continua con determinazione il suo percorso di integrazione dei criteri Esg nel modello di business. Da un lato, ha definito un programma articolato di attività finalizzato a coinvolgere le comunità in cui opera e creare valore condiviso, generando un impatto positivo a livello sociale, economico e ambientale. Dall’altro, il gruppo continua a impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo di azzerare l’impatto delle emissioni di carbonio generate lungo l’intera catena di valore, attraverso una strategia di riduzione e compensazione delle emissioni denominata “roadmap to zero”. Prosegue la “roadmap del packaging sostenibile”, che ha l’obiettivo di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile o compostabile entro il 2025.
IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
In linea con gli anni precedenti, Lavazza pubblicherà a giugno il suo nono bilancio di sostenibilità, che analizza gli impatti delle attività del gruppo. I quattro pilastri di sostenibilità prioritari sono Uguaglianza di genere, Lavoro dignitoso e crescita economica, Consumo e produzione responsabile, Agire per il clima.
Nel 2022 il gruppo ha continuato a dar seguito al percorso intrapreso nel 2020 con il lancio del programma Gap Free, un percorso di trasformazione culturale di medio-lungo periodo per la promozione delle pari opportunità e per l’eliminazione di tutte le barriere. L’obiettivo finale è eliminare ogni tipo di discriminazione e creare un’organizzazione inclusiva, in cui tutti possano esprimere la propria autenticità. Il gruppo ha ottenuto, a inizio 2023, il primo livello della certificazione Edge, Economic Dividends for Gender Equality in Italia.
L’ACQUISIZIONE DI MAXICOFFEE
Il 31 marzo 2023 è stata finalizzata l’acquisizione di MaxiCoffee. La società francese, con i suoi circa 1.500 collaboratori, ha un giro d’affari di 300 milioni di euro e si rivolge sia a clienti privati sia ad attività commerciali attraverso la sua piattaforma e-commerce, oltre ad una rete di 60 agenzie commerciali presenti in tutta la Francia, le sue École du Café e i suoi concept store. La piattaforma offre una varietà di 8.000 prodotti tra più di 350 marchi differenti di caffè (in grani, macinato e in capsule) e un’ampia gamma di macchine da caffè, caffettiere, macinacaffè e accessori.
“Con l’acquisizione prosegue la nostra strategia di espansione internazionale e di rafforzamento nei mercati chiave. MaxiCoffee avrà una gestione totalmente separata e autonoma, mantenendo intatto il suo modello di business di successo”, sottolinea Baravalle.
Christophe Brancato, fondatore di MaxiCoffee, è infatti associato all’operazione e manterrà una quota di partecipazione minoritaria. Inoltre, è stato confermato come Presidente dell’azienda francese per proseguire lo sviluppo del modello di business da lui avviato.
Il 28 dicembre scorso Lavazza è stata infine ammessa al regime di adempimento collaborativo. L’ammissione rappresenta “il riconoscimento della costante attenzione ai processi di compliance fiscale che l’azienda ha portato avanti negli anni e che affondano le proprie radici nel codice etico e nella strategia fiscale nonché nella valutazione positiva, da parte dell’Agenzia delle Entrate, del sistema di gestione e monitoraggio interno del rischio fiscale”.