Secondo le stime preliminari del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), la produzione mondiale di olio d’oliva dovrebbe registrare una ripresa nell’imminente annata agraria (2023/2024) dopo il forte crollo produttivo della campagna 2022/2023 (di almeno 600.000 tonnellate). La produzione dovrebbe quindi raggiungere i 3,20 milioni di tonnellate, con un aumento del +24% rispetto al raccolto storicamente scarso dell’anno scorso, e quasi in linea con la media quinquennale di 3,14 milioni di tonnellate. L’aumento della produzione sarà probabilmente alimentato da molti oliveti in un anno di “carica” nel ciclo naturale di alternanza, e da nuove piantagioni che entrano in produzione.
LA PRODUZIONE GLOBALE
Sempre secondo le stime degli economisti statunitensi, i paesi dell’Unione Europea produrranno 2,03 milioni di tonnellate (rispetto a 1,50 milioni nel 2022/2023), superando leggermente la media quinquennale di due milioni di tonnellate. Anche per la Tunisia si prevede una ripresa della produzione, con un aumento stimato a 250.000 tonnellate rispetto alle 180.000 tonnellate della scorsa campagna. Il raccolto stimato sarebbe inoltre superiore di quasi il +10% alla media quinquennale (228.000 tonnellate).
Lo Usda prevede che la produzione in Turchia scenderà a 280.000 tonnellate, in calo rispetto al record di 380.000 tonnellate dello scorso anno; ma comunque superiore di quasi il +14% rispetto alla media quinquennale (246.400 tonnellate).
Oltre al miglioramento della produzione, lo Usda prevede che anche il consumo globale di olio d’oliva rimbalzerà a 2,9 milioni di tonnellate, poiché “il basso stock dell’anno in corso limita le forniture totali nel 2023/2024”. Le importazioni di olio d’oliva negli Stati Uniti rimarranno invariate a 400.000 tonnellate.