Fondazione Conad Ets racconta “il futuro visto dai giovani”

L’ente no profit, nata un anno fa per volere dell’insegna distributiva, ha presentato i risultati di un sondaggio IPSOS, a chiusura del programma dedicato alle scuole Medie e Superiori, che ha coinvolto oltre 150.000 studenti
Fondazione Conad Ets racconta “il futuro visto dai giovani”

Raggruppare sotto un unico cappello le iniziative per il terzo settore portate avanti da cooperative e soci della catena distributiva, ma anche svilupparne di nuove. Questo l’obiettivo dichiarato che ha portato alla nascita, poco più di un anno fa, di Fondazione Conad Ets, alla quale l’insegna ha affidato il compito di sviluppare progetti di Corporate social responsability (Csr), capaci di “coniugare il respiro nazionale con la dimensione locale”, spiega Maria Cristina Alfieri, Direttrice dell’ente no profit.  

E tra questi compare di diritto l’iniziativa dedicata ai giovani patrocinata dal Ministero dell’Istruzione e dal Comune di Milano, e realizzata con la collaborazione di Unisona, piattaforma specializzata nella realizzazione di eventi in diretta satellitare e live streaming per le scuole. “Grazie al supporto della Fondazione – spiega Alfieri –, il progetto ha offerto agli alunni delle scuole Medie e Superiori di tutta Italia la possibilità di accedere gratuitamente a quattro giornate focalizzate su altrettanti temi: educazione alla legalità, al rispetto dell’altro, all’ambiente e all’alimentazione. Cuore degli appuntamenti, che sono stati accompagnati e sostenuti dall’invio di materiale didattico, è stato il combinato disposto della partecipazione a un evento in live streaming e della visione di film a tema”.

UNA FORMULA VINCENTE

“Gli incontri – afferma Alfieri – hanno registrato grande coinvolgimento sia dei ragazzi presenti alla diretta da Piazza dei Mestieri di Milano, sia delle migliaia di studenti collegati in streaming dalle proprie classi e dalle sale cinematografiche di tante città che hanno ospitato l’iniziativa spesso creando un ‘evento nell’evento’ grazie alla presenza di molti stakeholder locali, come istituzioni ed enti del terzo settore. Ma va sottolineato che al successo del progetto hanno contribuito anche gli ospiti d’eccezione coinvolti: dal Presidente Pietro Grasso che insieme a Salvo Ficarra ha parlato di legalità, ai Fridays For Future Italia e ASVIS che hanno affrontato il tema delle emergenze climatiche con Giovanni Storti; da Amnesty International, che ha parlato di educazione alla non violenza e al rispetto dell’altro, alla Fondazione Veronesi che ha toccato il tema della sana alimentazione e del suo rapporto con etica e sostenibilità, grazie anche alla testimonianza di Filippo Magnini”.

I NUMERI DEL PROGETTO

“A ogni evento in live streaming – dichiara Alferi – si sono collegati dai 30 ai 50mila ragazzi da tutte le regioni d’Italia, tanto che il totale dei partecipanti complessivi alla manifestazione ha superato quota 150mila studenti. Un piccolo esercito che, proprio attraverso questi incontri e grazie alla voce di protagonisti dell’impegno civile, sociale, umanitario, culturale e scientifico, ha potuto essere sensibilizzato su grandi temi d’attualità e sollecitato a comprendere il presente, ponendosi nuove domande e diventando motore del cambiamento sociale”. 

LE CONTRADDIZIONI DELLA GEN Z

Un punto, quest’ultimo, sul quale in realtà i ragazzi dimostrano di non brillare. Lo confermano i risultati di un sondaggio condotto da Ipsos nelle settimane successive agli incontri attraverso un questionario sottoposto a un campione di circa 5 mila ragazzi/e delle scuole superiori di tutta Italia e circa mille insegnanti. Un sondaggio che ha poi dato vita a una survey capace di restituire il punto di vista delle nuove generazioni su quattro tematiche di grande attualità sociale (lotta alle mafie; educazione ambientale; educazione alla non violenza e rispetto dell’altro; educazione alimentare), diventando un prezioso osservatorio che Fondazione Conad Ets mette a disposizione dei rappresentanti del mondo politico-istituzionale, della cultura e dell’impegno civile.

Dallo studio emergono infatti alcune interessanti indicazioni per i marketer chiamati a rivolgersi a questo target. Che non mancano di evidenziare una incongruenza di fondo. Un esempio? Sul tema ambientale, l’88% degli intervistati si dice preoccupato per il cambiamento climatico, il 44% dichiara di voler intraprendere una professione che contrasti questo cambiamento, ma solo il 24% dichiara di avere un ruolo attivo in famiglia nel promuovere comportamenti più sostenibili. “In linea generale – osserva Massimiliano Valerii, Direttore Generale Censis – i ragazzi sembrano essere consapevoli dell’importanza dei temi chiave che si discutono, ma poi non sono pronti a incidere per cambiare gli aspetti negativi”. Va detto però che questo trend, nel caso dell’alimentazione, non pare così evidente: il 46% del campione dice infatti di informarsi sull’impatto che i cibi hanno sull’ambiente e il 61% si dichiara disposto a cambiare alimentazione pur di mangiare cibi che impattano meno sull’ambiente. E tra questi ultimi ci sono anche gli insetti che potrebbero arrivare a convincere il 28% degli studenti. 

Di certo c’è che i risultati del sondaggio devono essere letti sulla falsariga di una considerazione complessiva: la percentuale di ragazzi che sente di poter fare la differenza con i propri atteggiamenti rispetto ai temi trattati dagli incontri oscilla tra il 33 e il 55 per cento. Molti quindi pensano di poter incidere poco. L’analisi dei comportamenti delle giovani generazioni non è però l’unico fronte sul quale è impegnata la Fondazione per diffondere il valore dell’informazione e della cultura. Sempre grazie alla collaborazione con Ipsps, sulla piattaforma web della Fondazioneun Osservatorio permanente sulla Sostenibilità offrirà ai lettori una overview sui trend della Csr a livello internazionale. 

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