Walgreens, catena americana specializzata in prodotti farmaceutici e di bellezza, nei giorni scorsi ha annunciato un massiccio piano di ristrutturazione che include chiusure e riduzione del personale impiegatizio. Come riportato da GroceryDive infatti, la catena prevede di chiudere 150 negozi negli Stati Uniti e 300 nel Regno Unito, come dichiarato la settimana scorsa da James Kehoe, Chief Financial Officer Walgreens Boots Alliance.
Le chiusure fanno parte di un programma di riduzione dei costi, che per la sesta volta negli ultimi trimestri hanno visto un aumento. La società conta di risparmiare almeno 800 milioni di dollari nel 2024, per un accumulo di 4,1 miliardi di dollari per la fine dell’anno, ha annunciato Kehoe agli analisti. Il retailer ha anche appena completato una ristrutturazione organizzativa, con l’eliminazione di oltre 500 ruoli, ovvero circa il 10% della sua forza lavoro aziendale e degli uffici negli Stati Uniti.
UN ERRORE DI VALUTAZIONE
Nella sua analisi, Grocerydive ipotizza che l’azienda, al pari di molte altre, abbia basato le proprie valutazioni strategiche sull’onda del post-covid. Previsioni che poi si sono rivelate errate. Gli utili netti del terzo trimestre infatti sono scesi di quasi il 60% su base annua a $118 milioni e i dirigenti hanno affermato di aver abbassato le loro prospettive a causa in parte dell’incertezza nella spesa dei consumatori e della diminuzione della domanda di prodotti e servizi relativi al Covid.
“Avevamo classificato il Covid come una sorta di jolly nel trimestre e purtroppo abbiamo visto una minore disponibilità dei pazienti a vaccinarsi”, ha affermato agli analisti il Ceo Roz Brewer, osservando che Walgreens ha somministrato 800.000 vaccini Covid-19 nel trimestre, in calo dell’83% su base annua, quindi “anche in forte calo”.
“(Walgreens) Arranca in modo inerte, piuttosto che adattarsi in modo proattivo alle mutevoli circostanze guidate dalla comprensione delle esigenze dei consumatori – ha affermato l’Ad GlobalData Neil Saunders –. Il risultato netto è che i consumatori stanno dirottando una parte maggiore dei loro dollari in prodotti di bellezza e altri articoli della concorrenza”.