Il Vertical Farming avanza in Italia

Le ultime settimane hanno visto due interessanti annunci di altrettante aziende italiane attive nel vertical farming, le quali non sembrano non risentire della crisi globale del settore
Il Vertical Farming avanza in Italia

Vertical farming e Italia, avanti tutta, sia in campo commerciale sia finanziario. In netta controtendenza rispetto al resto del mondo, nelle ultime settimane si sono registrate due interessanti notizie da parte di quelli che a tutti gli effetti possono definirsi i leader italiani del comparto.

PLANET FARMS (RI)LANCIA

Alcuni giorni fa, Planet Farms ha annunciato il restyling della sua linea di pesto fresco, Pestooh, disponibile a scaffale con un nuovo look, una nuova ricetta e un nuovo prezzo ancora più competitivo. La ricetta è stata ulteriormente migliorata, grazie a un mix di foglie di basilico da agricoltura verticale e ingredienti Dop.

“Per Planet Farms il 2023 è un anno di rilancio. A seguito di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo, portiamo oggi sugli scaffali della Gdo il nuovo Pestooh, totalmente rinnovato nella ricetta e nel packaging – commenta Mara Valsecchi, Ceo Planet Farms Italia –. Seguendo il percorso intrapreso anche per la nostra gamma di insalate, abbiamo attuato uno sforzo importante per andare incontro al consumatore con un prezzo di posizionamento più accessibile – 2,99 euro – a fronte di un mercato che registra attualmente un’inflazione a doppia cifra. Ma non vogliamo fermarci qui: siamo già al lavoro su nuovi progetti, nell’ottica di introdurre in futuro nuove referenze che soddisfino i diversi gusti dei consumatori”.

AGRICOLA MODERNA INCASSA

È di alcune settimane fa invece, l’annuncio che Agricola Moderna ha ottenuto un finanziamento complessivo di 25 milioni di euro fra quanto ricevuto da Intesa Sanpaolo, assistito dalla Garanzia Green di Sace, e dal Fondo Ipc Azimut, fondo dedicato agli investimenti nel settore delle infrastrutture sociali con uno specifico approccio Esg. L’obiettivo sarà dar vita all’innovativo impianto di vertical farming approvvigionato al 100% da energie rinnovabili in costruzione ad Agnadello (Cr), operativo a partire da settembre 2024.

“Il nostro obiettivo è quello di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo – commenta Benjamin Franchetti, Co-fondatore della startup –. Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente. In Agricola Moderna ci impegniamo quotidianamente affinché gli sprechi siano ridotti al minimo lungo tutta la filiera produttiva. Risparmieremo circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare: l’acqua evaporata dalle piante, ad esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema”.

“ll nuovo impianto racchiuderà l’intera filiera produttiva su una superficie di circa 9 mila metri quadrati di cui 2 mila destinati al vertical farming per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila metri quadrati. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate di insalata all’anno, in media 2,5 al giorno. Se si utilizzasse la coltivazione tradizionale ci vorrebbe un terreno di 30 ettari, una superficie di circa 48 campi di calcio e circa 180 milioni di litri l’anno, l’equivalente di 73 piscine olimpioniche – dichiara Pierluigi Giuliani, Co-fondatore Agricola Moderna –. L’obiettivo è creare un’azienda modello, attraverso una crescita sul medio lungo periodo, sostenibile e fondata sull’innovazione, in grado di generare valore per tutti i nostri stakeholder: dagli azionisti ai dipendenti, dai partner commerciali fino ai consumatori delle nostre insalate ed erbe aromatiche” e conclude “un’impresa di successo oggi più che mai è chiamata a rispondere della qualità dei propri prodotti e della sostenibilità delle proprie scelte”.

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