I brillanti risultati economici di Pinsami, produttrice di basi pinse dalla forte impronta artigianale, hanno avuto un importante impatto positivo sul piano occupazionale che ha visto l’azienda reggiana ha stipulato quasi 90 nuovi contratti solo nei primi otto mesi del 2023. All’inizio dell’anno, l’organico di Pinsami era formato da 95 persone; oggi è arrivato a 184 dipendenti. Un dato che dimostra l’entità dello sviluppo di una giovane realtà partita, poco più di sei anni fa, con 14 risorse.
L’azienda, che nel 2022 ha chiuso con un + 68% di fatturato passando da 10 a 16,8 milioni di fatturato, in poco tempo è stata in grado di adattarsi e rimodularsi ad un mercato estremamente vitale, che vale 49 milioni di euro e che lo scorso anno ha registrato una crescita a doppia cifra pari al 37% (fonte: NIQ, at 31.03.2023).
La campagna di recruitment – attualmente aperta – ha permesso a Pinsami di potenziare l’organico aziendale dedicato alla produzione, inserendo figure professionali come capo turni, conduttori di linea e addetti alla produzione di pinsa. Un prodotto che, per le sue caratteristiche distintive, richiede la stesura a mano e una certa maestria artigianale. Si è ampliato anche il team amministrativo, quello del controllo qualità, l’ufficio acquisti e la squadra manageriale. Quest’ultima di recente è stata rafforzata anche con l’ingresso del nuovo Direttore vendite Italia, che avrà l’obiettivo di aumentare la presenza del prodotto nelle catene del retail e del foodservice italiano.
IL PIANO DI ASSUNZIONI
“Pinsami oggi dà lavoro a quasi 190 persone, di cui il 70% donne e il 30% uomini, in rappresentanza di 27 nazionalità differenti e con età media di 36 anni. È un organico giovane e integrato, che riflette la nostra visione aziendale e i valori in cui crediamo – spiega Fabio Grillo, Ceo Pinsami –. Fin dall’inizio abbiamo scelto di puntare sulle persone, perché è l’intervento umano che rende uniche e differenzianti le nostre basi pinsa”.
Il piano di assunzioni da parte dell’azienda reggiana proseguirà fino alla fine dell’anno e nel 2024, nell’ambito di una strategia di sviluppo più ampia che comprende recenti investimenti in tecnologia e in infrastrutture. Come l’apertura, avvenuta a inizio 2023, del nuovo stabilimento produttivo che ha più che raddoppiato la capacità produttiva.