Il prossimo 18 settembre prenderà il via da Roma Aria di San Daniele, il tour gastronomico itinerante che porta in giro per tutta Italia il Prosciutto di San Daniele Dop. Per il sesto anno, l’iniziativa comprenderà una fitta serie di appuntamenti e degustazioni in locali selezionati lungo tutta la penisola. Enoteche, osterie e ristoranti coinvolti proporranno anche ricette dedicate.
Ma, considerato lo scenario, il comparto è inevitabilmente alle prese anche con una grave riduzione dei margini. A fronte infatti di una leggera crescita dei volumi di produzione totali, alcuni player lamentano difficoltà non più gestibili. È il caso del prosciuttificio Dok Dall’Ava, che per il momento avrebbe deciso di non salare più le cosce oltre una quotazione di 6,20 euro al chilo. Del resto, come commenta lo stesso Mario Cichetti, Direttore del Consorzio Prosciutto di San Daniele, a fronte di un’inflazione stimata intorno al 15-16%, le aziende sono riuscite a trasferire sui clienti rincari nell’ordine solo del 5-6 per cento. Tutto il resto, insomma, rimane in capo ai produttori, rendendo quindi proibitiva la situazione, soprattutto se si considera la prospettiva di una generale riduzione dei consumi.
NUOVI ADEMPIMENTI
Intanto, dallo scorso 4 settembre sono entrati in vigore i nuovi piani di controllo delle Dop Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele e l’aggiornamento dei rispettivi disciplinari di produzione. Ciò comporterà per gli allevatori una serie di adempimenti più stringenti. Dunque, dalla regolamentazione della genetica dei suini utilizzabile fino ai criteri di alimentazione e delle tariffe. Il tutto, appunto, con nuove regole di controllo da parte degli istituti.
EMERGENZA PSA
“L’attuazione dei nuovi piani – ha commentato Rudy Milani, Presidente F.N.P. Allevamenti Suini di Confagricoltura – porterà con sé diverse problematiche. C’è molta informatica e non tutte le aziende sono pronte ad affrontare questi cambiamenti, in alcuni casi radicali. Per quanto riguarda i controlli, relativamente all’emergenza della Peste Suina Africana, le regioni Piemonte e Lombardia hanno accolto favorevolmente la proposta di Confagricoltura di sospendere l’ingresso di tutti gli enti che a vario titolo entrano nelle aziende per eseguire controlli. Quest’ultimi, in una scala di priorità, vista la situazione emergenziale, possono essere procrastinati più in là nel tempo. Ciò per evitare la possibilità di diffondere problematiche sanitarie all’interno delle aziende”.