Carrefour studia i driver d’acquisto del vino 

L’insegna si sta impegnando nel rendere più democratico il mondo del vino, sia tramite una maggiore accessibilità sia trasmettendo competenze. Per procedere nella direzione giusta, ha commissionato a SWG la ricerca Raccontare il vino, oltre l’etichetta
Carrefour studia i driver d’acquisto del vino 

Cosa spinge un consumatore a scegliere una bottiglia di vino rispetto un’altra? Se lo è chiesto Carrefour Italia, che è appena stato main sponsor della Milano Wine Week 2023, e per ottenere una valida risposta al quesito ha commissionato a SWG la ricerca intitolata Raccontare il vino, oltre l’etichetta, svolta anche grazie alla partnership di Ferrari Trento e Gruppo ZONIN1821.

Sono infatti i supermercati il canale preferito per l’acquisto di una bottiglia di vino: è così per il 60% degli intervistati, che rivelano inoltre come la scelta sia guidata in particolare dalla zona di provenienza del vino e che bere un bicchiere di vino sia un gesto strettamente legato allo stare in compagnia, soprattutto per i più giovani.

Da sinistra: Francesco Quarna (Radio Deejay), Lorenzo Cafissi (Head of beverage Carrefour Italia), Federico Gordini (Milano Wine Week), Camilla Lunelli (Gruppo Lunelli), Francesco Zonin (ZONIN1821), Alessandro Scalcon (SWG) 

DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE

Tuttavia la ricerca evidenzia un panorama molto variegato dal punto di vista generazionale: il 44% della Gen Z dichiara infatti che il vino è uno spunto per socializzare. Più interessati alla qualità del prodotto, che viene degustato con attenzione, sono gli intervistati appartenenti alla Gen X, mentre i Millennial si dimostrano un target senza pretese e bevono vino basico (33%). Rari i collezionisti che conservano le bottiglie nelle loro cantine per attendere l’occasione giusta per stapparle: sono solo il 4%. Sul podio di coloro che si dichiarano più sensibili al territorio in cui viene prodotto il vino e al made in Italy, salgono i Boomers.

CARREFOUR PER UN VINO ‘DEMOCRATICO’

I risultati della ricerca confermano allora la validità dell’impegno dell’insegna verso un processo di democratizzazione del mondo del vino, e che si concretizza in iniziative per renderlo sempre più accessibile nonché attraente per il target dei bevitori esperti. L’offerta a scaffale punterà quindi a proporre un’offerta vinicola di grande qualità, grazie un’accurata selezione dei fornitori e alla creazione di oltre 150 referenze esclusive Carrefour, di cui oltre 80 studiate a quattro mani con i produttori locali.

Inoltre la recente apertura dello store Terre d’Italia in zona De Angeli, a Milano, risulta strategica per promuovere un consumo consapevole. Il punto vendita è infatti “volto a sottolineare le eccellenze del territorio italiano e avvicinare sempre di più i consumatori a una nuova visione del mondo dei vini – commenta Christophe Rabatel, Ceo Carrefour Italia –. Come operatori della Gdo abbiamo una grande responsabilità nel diffondere l’italianità, e contribuire alla valorizzazione di prodotti di qualità italiani si traduce anche contribuire all’export di prodotti italiani”.

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