Dal disastro dell’alluvione in Emilia-Romagna sono nate esperienze di grande solidarietà e anche di innovazione. Un doppio risultato per chi, come Coop Italia, si è dato immediatamente da fare per raccogliere fondi destinati ai territori alluvionati: un sostegno rivolto in prima battuta ai suoi lavoratori, poi esteso alle comunità locali, sia sul fronte pubblico che privato.
I RISULTATI DELLA RACCOLTA FONDI
La campagna di raccolta fondi ha fruttato oltre 2,1 milioni di euro, grazie al coinvolgimento di 81mila donatori in tutto il Paese, tra soci, dipendenti e consumatori, ma anche al contributo di molti fornitori. Grazie alle risorse in arrivo da Coop in nove comuni dell’Emilia-Romagna saranno finanziati interventi di riforestazione urbana e di ripristino e innovazione delle coltivazioni in sette cooperative agricole. Sette realtà dove verranno coltivati i prodotti agricoli destinati ai banchi del distributore.
Oggi alla Cooperativa Agricola Massari di Conselice (Ravenna), che nel maggio scorso ha acconsentito a far sfogare la piena nei propri campi, si è tenuta la consegna dei fondi alla presenza di Marco Pedroni (Presidente Ancc-Coop), Mario Cifiello (Presidente Coop Alleanza 3.0), Andrea Mascherini (Presidente Coop Reno), Giampietro Sabbatani (Direttore Cab Massari), Paolo Lucchi (Presidente Legacoop Romagna) ed Eleonora Proni (Presidente Unione dei Comuni Bassa Romagna).
DALLA RICOSTRUZIONE ALL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE
Oltre duemila ettari di terreni sono finiti sott’acqua alla Cab Massari: 7 milioni di danni per una realtà che ne fattura 11. Già questo dato restituisce la cifra della calamità. Come se non bastasse, in estate una tromba d’aria ha sradicato frutteti e divelto le serre.
Ora con i fondi in arrivo dal sistema Coop, ci sarà la ricostruzione del pereto biologico di 8,2 ettari andato distrutto e l’impianto di altri 7,5 ettari. Inoltre si metterà a dimora un noceto di 4,5 ettari che andrà ad alimentare la filiera di produzione italiana di frutta secca di Coop Italia. Inoltre la cooperativa riuscirà a portare in campo investimenti in tecnologie avanzate e rispettose dell’ambiente, come l’introduzione di tre carri raccolta elettrici e un telescopico sempre elettrico per la movimentazione dei bins di pere bio che poi finiranno sugli scaffali di Coop.
I COMMENTI
“Abbiamo affiancato a un meccanismo di solidarietà anche l’innovazione di colture e l’introduzione di progetti utili ad affrontare problemi che stanno diventando più frequenti, come resistere meglio alle avversità climatiche – commenta Pedroni –. È come se puntassimo su un cambio di paradigma che modifica gli assetti produttivi e ci rende più forti nei confronti di quanto in maniera repentina sta avvenendo per evitare di pregiudicare il sistema agricolo italiano”.
“Veniamo da una storia complicata, difficile e drammatica, ma da cooperatori e da emiliano-romagnoli l’abbiamo affrontata in termini positivi, riuscendo a trasformare un forte dramma in un momento che ci fa crescere – aggiunge Cifiello -. Abbiamo impostato un lavoro sinergico tra tutti i soggetti in campo per far crescere le filiere e il territorio, per ricostruire l’esistente e, se possibile, avanzare attraverso le tecnologie e una maggiore resilienza”.
“Siamo davanti a una storia di solidarietà e innovazione, ma anche di una alluvione che non è finita – ricorda Lucchi -. Girando nei campi si capisce e qui i danni dureranno ancora per anni. Ottantunomila persone hanno deciso di aiutarci e non c’è niente di più bello di questo”.