Che rapporto hanno i giovani con la pietanza regina delle tavole di tutto il mondo, la pasta? Per rispondere al quesito i pastai di Unione Italiana Food, in collaborazione con AstraRicerche, hanno svolto la ricerca “GenZ e Pasta: amore ai pasti e non solo…” che ha rivelato come la pasta stia vivendo una seconda giovinezza, a partire dalla frequenza di consumo: ben il 41,3% dei nativi digitali la mangia infatti almeno sette volte alla settimana (soprattutto nel Centro Italia e con un picco degli uomini 18-23enni, con il 49%). Tuttavia il 68,8% dei giovani ama gustare un piatto di pasta anche al di fuori degli orari canonici del pranzo o della cena: quasi uno su quattro (37,1%) lo fa almeno una volta al mese e il 19,3% addirittura ogni settimana, una tendenza che coinvolge soprattutto tra gli uomini e il Nord Italia.
“La pasta si conferma un alimento centrale nella dieta dei giovani italiani, capace di unire tradizione e modernità – dichiara Margherita Mastromauro, Presidente dei Pastai Unione Italiana Food –. Non solo un semplice piatto ma un vero e proprio simbolo di identità culturale e di convivialità. In un mondo che cambia rapidamente la pasta rimane una costante nel cuore della GenZ italiana. È evidente che la pasta è un elemento di coesione sociale e culturale, capace di unire le generazioni e celebrare la nostra ricca tradizione culinaria”.
PASTA “BY NIGHT” DA SOLI O IN COMPAGNIA
La spaghettata al rientro da una serata in compagnia risulta quindi essere un grande classico della convivialità, tanto da essere diventato nel tempo un rito notturno per cementare amicizie consolidate e fondarne di nuove. Ecco allora che, sempre in base alla ricerca di Unione Italiana Food, quasi tre giovani su quattro (73,4%, con un 77% per i 24-30enni) si concede un piatto di pasta in orari notturni: il 35,3% sceglie la sera tardi, il 26% se la prepara dopo una serata fuori casa, il 25,1% a notte fonda, al rientro da un concerto (9%) o dalla discoteca (11,6%).
Si potrebbe pensare che questa abitudine sia motivata solo da un attacco di fame, e invece l’indagine ha svelato che una spaghettata fuori orario è sinonimo di felicità (32,9%, con un 38% per le donne 24-30enni), magari tornando con la memoria alle spaghettate al mare d’estate (25,1%, 30% per gli uomini 24-30enni) o rappresenta un momento conviviale (19,3%), una pausa di relax (28,5%) oppure un modo per ricaricarsi, recuperando nuova energia (23,1%). E se il 38,6% degli intervistati consuma la pasta “by night” da solo, il 28,9% lo fa in compagnia del partner, di altri familiari (29,9%, ma raramente con i figli, 7,7%) di amici/conoscenti (30,4%) e persino con i colleghi di lavoro (5,1%).
SUL PODIO, GLI SPAGHETTI AL POMODORO
Appena l’acqua, negli orari “unconventional”, comincia a bollire, il 29,1% della Gen Z butta gli spaghetti, e il sugo preferito dal 33% è quello al pomodoro. Tra i formati, le penne conquistano il secondo posto (22,4%), seguite dalle farfalle (12,1%), mentre la medaglia d’argento tra i condimenti va all’aglio, olio e peperoncino (30,1%) e quella di bronzo alla carbonara (28,3%). Cresce però anche la preferenza per il tonno (23,7%), l’arrabbiata (17%), per la pasta in bianco, con solo un filo d’olio (19,3%). Insomma, la pasta per i giovani è ancora una proposta irresistibile.