Mutti e l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del consiglio nazionale delle ricerche (Imem-Cnr) hanno avviato la prima sperimentazione di monitoraggio attraverso Bioristor sulle piante di pomodoro. Il Bioristor, sensore innovativo applicato direttamente sul fusto, è in grado di monitorare in tempo reale la salute delle piante, analizzandone i processi fisiologici fondamentali e comunicando direttamente con gli agricoltori grazie all’energia fotovoltaica e al sistema di connessione IoT.
“L’agricoltura globale, responsabile del 70% del consumo di acqua dolce del pianeta, si trova di fronte a sfide sempre più pressanti a causa dei cambiamenti climatici in corso. Il progressivo aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni rendono cruciale l’adozione di nuove tecnologie per affrontare l’emergenza idrica – spiega Massimo Perboni, Direttore del servizio agricolo Mutti -. Il Bioristor offre un’opportunità senza precedenti nel nostro settore per monitorare e ottimizzare l’uso dell’acqua nelle nostre coltivazioni, contribuendo a garantire la qualità dei nostri prodotti in modo sempre più efficiente e responsabile”.
CON BIORISTOR RISPARMI IDRICI FINO AL 45%
Il sistema Bioristor è già stato utilizzato con successo per monitorare il kiwi, la vite e il melo durante la stagione produttiva. L’anno scorso è stato impiegato per la prima volta in una sperimentazione congiunta tra Imem-Cnr e l’azienda di trasformazione del pomodoro. Condotta presso l’Azienda Stuard di Parma, la sperimentazione ha dimostrato l’efficacia del Bioristor nel migliorare l’efficienza nell’uso dell’acqua in condizioni di siccità estrema. Grazie ad un protocollo irriguo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dall’Imem-Cnr, è stato possibile ottenere un risparmio idrico del 45% rispetto alle metodologie convenzionali. A fronte di un leggero calo di resa di campo lorda, si è registrato un notevole aumento del Brix – parte solubile del pomodoro e indicatore della sua qualità – e della conformità dei prodotti.
“La sperimentazione evidenzia il potenziale della tecnologia per migliorare l’efficienza delle risorse agricole, come l’acqua, e aumentare la sostenibilità del settore – dichiara Michela Janni, ricercatrice di Imem-Cnr -. Il Bioristor, insieme all’algoritmo di intelligenza artificiale, rappresenta un passo avanti nell’agricoltura di precisione, consentendo di massimizzare l’efficienza nell’irrigazione e ottenere produzioni di alta qualità anche in condizioni avverse”.
Già dalla prossima campagna, l’obiettivo sarà perfezionare ulteriormente gli strumenti e l’algoritmo per garantire una gestione ottimale delle risorse idriche nei campi agricoli per poi ampliarne l’utilizzo su larga scala, contribuendo così a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale ed economica nel settore agricolo.