Mulino Bianco, la quarta edizione di “I Fiori del Mulino”

Quest'anno i campi fioriti di Modena si aggiudicano tutto il podio. La Carta del Mulino compie sei anni: oggi le aziende aderenti sono più di duemila. Guarda l'intervista a Laura Signorelli, Marketing director equity Mulino Bianco
Mulino Bianco, la quarta edizione di “I Fiori del Mulino”

È arrivata alla quarta edizione l’iniziativa “I Fiori del Mulino”, il concorso fotografico di Mulino Bianco che premia l’azienda agricola che si è distinta nel coltivare il campo fiorito più bello. Quest’anno le aree dedicate a “I Fiori del Mulino” sono arrivate a oltre 2.000 ettari, una superficie pari a circa 2.900 campi da calcio.

Tutte le aziende partecipanti aderiscono alla Carta del Mulino, il disciplinare di agricoltura sostenibile di Mulino Bianco dedicato alla farina di grano tenero, che prescrive 10 regole che gli agricoltori aderenti si impegnano a seguire. Tra gli obiettivi della Carta, quello di destinare ogni anno il 3% dei campi di grano tenero a fiori nettariferi e polliniferi per favorire l’alimentazione degli insetti impollinatori salvaguardando l’agroecosistema e la biodiversità nelle aree agricole. Un progetto ambizioso supportato dai numeri: una ricerca scientifica condotta dall’università di Bologna ha misurato i benefici sull’incremento in termini di biodiversità e di numero di specie di insetti utili e specie vegetali in seguito all’adesione delle aziende alla Carta. Confrontando i campi con le aree Fiori del Mulino e quelli che ne sono privi, in quattro anni è emerso un aumento del 64% di api selvatiche, del 42% di farfalle e del 40% di sirfidi.

A MODENA I CAMPI FIORITI PIÙ BELLI

Sono stati i campi fioriti di Modena ad aggiudicarsi il primo e il secondo posto di questa edizione de I Fiori del Mulino. Il primo posto è andato all’Azienda Agricola Ferrarini Lorenzo con sede a Mirandola. Al secondo posto, l’azienda Oca Annalisa di San Felice Sul Panaro e, in terza posizione, Ferrarini Paolo di Mirandola. I campi fioriti sono stati scelti da una giuria composta in primo luogo da WWF e Mulino Bianco, che ha selezionato i migliori 20 scatti fotografici, e in seconda battuta dai consumatori, che hanno votato per scegliere i finalisti e il vincitore.

Oca Annalisa, San Felice Sul Panaro – Secondo classificato
2/3
Mulino Bianco
Ferrarini Paolo, Mirandola – Terzo classificato
3/3

Questo concorso annuale vuole riconoscere il ruolo di migliaia di aziende agricole che, aderendo alla Carta del Mulino, si impegnano a coltivare il grano in modo sostenibile e diventano parte di un progetto di difesa della biodiversità. È emozionante vedere come la promessa di natura, che da sempre fa parte della comunicazione della marca, si traduca in azioni concrete. Ma soprattutto, sapere che questo impegno un giorno diventerà parte di un biscotto, una merenda o una fetta di pane, ci riempie di orgoglio”, afferma Laura Signorelli, Marketing director equity Mulino Bianco.

OLTRE 2.000 AZIENDE NELLA CARTA DEL MULINO

Prosegue il progetto La Carta del Mulino, partito nel 2019, che oggi coinvolge oltre 100 prodotti Mulino Bianco realizzati con farina di grano tenero 100% da agricoltura sostenibile. Un risultato che copre la larga maggioranza del portfolio prodotto della marca: nel 2020 i prodotti erano solo 17. Il progetto è stato accolto con entusiasmo da tutti gli operatori della filiera del grano tenero: le imprese agricole che hanno aderito al disciplinare sono passate infatti dalle 500 del 2020 alle oltre 2.000 di oggi e solo nel 2023 hanno prodotto circa 300.000 tonnellate di grano.

Continua il percorso verso la digitalizzazione della filiera di grano tenero Carta del Mulino con la piattaforma Barilla Farming”, commenta Orlando Visciano, Responsabile della filiera sostenibile del grano tenero. “Crediamo che l’utilizzo di questi strumenti saranno sempre più indispensabili per le aziende agricole come i sistemi di supporto alle decisioni. Abbiamo sviluppato, con Xfarm, Cnr e Lce (Life cycle engineering), ‘Barilla Farming’, una piattaforma digitale che avrà lo scopo di guidare agricoltori ed operatori della filiera in scelte sempre più oculate, rispettose per l’ambiente e per i loro raccolti, specie in annate climatiche sempre più imprevedibili”.

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