Lactalis investe 31 milioni in Emilia-Romagna

Tutti i numeri dell’impatto economico generato dalle filiere locali del gruppo sul territorio nello studio condotto da The European House – Ambrosetti
Lactalis investe 31 milioni in Emilia-Romagna

Lactalis Italia consolida la sua presenza nelle regioni italiane, con un investimento da 31 milioni di euro in Emilia-Romagna nel biennio 2023/2024 a favore della sostenibilità e dell’innovazione. Il gruppo è presente in regione con sei siti produttivi, due di confezionamento e uno di stagionatura, per un totale di nove stabilimenti che producono marchi quali Parmalat, Ambrosi e Castelli oltre a due uffici centrali a Collecchio e Reggio Emilia.

A fotografare il contributo di Lactalis alla crescita e allo sviluppo sostenibile in Italia e in Emilia-Romagna è lo studio condotto da The European House – Ambrosetti.

L’IMPATTO OCCUPAZIONALE DI LACTALIS IN ITALIA

In regione l’azienda conta 1.271 occupati in modo diretto, in crescita nell’ultimo triennio (+20,7%). Considerando l’attivazione delle filiere di fornitura e subfornitura, Lactalis genera un totale di 3.351 posti di lavoro in Emilia-Romagna.

Emiliano Briante, Partner e responsabile dell’area business & policy impact, The European House – Ambrosetti, commenta: “Lactalis rappresenta la prima realtà internazionale dell’agroalimentare per numero di occupati in Italia. Abbiamo misurato l’impatto indiretto e indotto, che porta il contributo occupazionale della presenza del gruppo in Emilia-Romagna a oltre 3.350 occupati complessivamente sostenuti lungo le diverse filiere attivate, con un moltiplicatore occupazionale regionale di 2,7 e un incremento, rispetto al 2020, del +36%”.

L’IMPATTO ECONOMICO

Secondo lo studio questa massiccia attivazione di filiere locali da parte di Lactalis genera ricadute economiche per oltre 530 milioni di euro, distribuiti in differenti settori fra cui manifattura, packaging, settore agricolo, trasporto e logistica. L’impatto economico del gruppo in Italia è cresciuto del +25% negli ultimi due anni. A questo dato ha contribuito anche l’Emilia-Romagna, con un incremento di 10 milioni di euro (+4% di impatto).

L’Emilia Romagna è per Lactalis una regione strategica, in cui il gruppo ha sempre investito, promuovendo lo sviluppo della filiera agroalimentare e sostenendo l’economia del territorio”, sottolinea Giovanni Pomella, Ad Lactalis in Italia. “L’impatto economico generato da Lactalis sulle filiere locali supera il mezzo miliardo di euro, e sono 31 i milioni che il gruppo ha investito sui diversi stabilimenti e caseifici emiliano-romagnoli, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’innovazione di prodotto e di processo. La spinta innovativa, l’attenzione alla sostenibilità lungo tutta la filiera e la vicinanza alle comunità del territorio fanno dell’Emilia-Romagna un fiore all’occhiello mondiale di Lactalis. Il gruppo è inoltre il primo esportatore di formaggio italiano con una quota del 18%, che consente di sviluppare le tradizioni locali italiane valorizzandole in oltre 150 paesi”.

Negli ultimi due anni il gruppo ha investito in Italia 31 milioni di euro e prevede di proseguire in questa direzione.

RICERCA E SVILUPPO

In Emilia-Romagna Lactalis investe in ricerca e sviluppo e spazi dedicati all’innovazione tra i più all’avanguardia nel settore, ed è la prima azienda nel settore agrifood per numero di centri di ricerca in Italia. Grazie alle competenze e al know-how di 57 persone (+14% vs 2020) dedicate allo sviluppo e al miglioramento continuo di prodotti, processi e packaging, il gruppo contribuisce alla crescita e all’innovazione dell’intero comparto.

Con l’introduzione di circa 580 nuove referenze negli ultimi due anni, ad esempio i nuovi prodotti freschi di Chef, Lactalis guida l’innovazione del settore. Solo nel 2022 i prodotti innovativi hanno rappresentato il 7,2% dei volumi di vendita totali. Un’innovazione che non riguarda solo i prodotti, ma anche l’ottimizzazione dei processi produttivi per lo sviluppo di nuovi modelli di distribuzione che tengano conto delle nuove abitudini di acquisto delle famiglie. Con 1,9 milioni investiti in ricerca e sviluppo tra il 2018 e il 2022, Lactalis in Italia è protagonista dell’innovazione di settore. Gli investimenti in r&d sono aumentati del +8,2% nell’ultimo quinquennio, e sono previsti in crescita del 22% tra il 2022 e il 2024, con un valore complessivo investito di ulteriori €1,9 milioni tra il 2023 e il 2024.

L’IMPATTO DI LACTALIS SULLA FILIERA

L’azienda coinvolge oltre 800 aziende emiliano romagnole come fornitori, con acquisti complessivi per 276 milioni di euro, 60,6 dei quali in packaging. L’Emilia-Romagna è infatti la “packaging valley” d’Italia, e Lactalis acquista ben il 32% dei propri pack in regione. Per quanto riguarda gli acquisti di latte, in Emilia- Romagna si acquista soprattutto quello destinato alle produzioni Dop.

L’86% dei fornitori è costituito da Pmi e l’85% registra un rapporto di fornitura di media-lunga durata. La filiera di fornitura è altamente localizzata, con relazioni di prossimità: il 69% dei fornitori del gruppo in regione è situato entro i 25 km dagli stabilimenti.

IMPATTO SOCIALE

Lactalis è presente con numerose iniziative di dialogo con le comunità locali, segno tangibile di un connubio indissolubile. Tra le attività e i progetti svolti negli ultimi anni vanno citati Parmalat Educational, Colletta Alimentare, Food Farm, La Coscienza di Zeta, Parco anch’io e Insuperabili.

MADE IN ITALY ALL’ESTERO

I principali mercati d’esportazione dei prodotti made in Italy di Lactalis sono le vicine Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito, oltre agli Stati Uniti mentre nuovi sbocchi si stanno aprendo oggi in tutti i continenti.

I prodotti più esportati sono mozzarella, mascarpone, burrata ma anche produzioni tipiche del territorio come il Parmigiano Reggiano e altre Dop quali Grana Padano e Gorgonzola. L’export, in costante crescita anche grazie all’acquisizione delle aziende Castelli e Ambrosi, specializzate nella produzione di formaggi Dop, riveste un’importanza strategica per il gruppo. Oggi il 42% dei volumi dei formaggi venduti da Lactalis Italia è destinato all’estero. Il 45% di Grana Padano e Parmigiano Reggiano prodotti da Lactalis viene esportato, mentre il Gorgonzola raggiunge il 40%.

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