Questo mese siamo lieti di offrire nuovamente il nostro contributo per discutere un tema che, secondo EY, rappresenta un pilastro fondamentale nella rivoluzione del valore. L’intelligenza artificiale è attualmente uno dei temi più dibattuti. Attraverso lo studio “EY Italy AI Barometer”, recentemente condotto da EY, possiamo fornirvi dati concreti sull’impatto che questa tecnologia sta avendo sulle aziende del settore alimentare e su alcuni casi pratici di applicazione lungo la filiera.
IL BAROMETRO DI EY, COME L’AI IMPATTA SULLA CREAZIONE DI VALORE
Nella sua prima edizione, il Barometro di EY ha coinvolto oltre 4.700 manager di 9 paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane, esplorando le aspettative e le sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’attuale utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo degli affari. Con certezza possiamo affermare che l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il panorama aziendale, diventando una presenza costante e inequivocabile all’interno delle imprese, specialmente in quelle del largo consumo. Ma vediamo alcuni numeri.
Consideriamo il grado di riconoscimento e adozione dell’intelligenza artificiale da parte del consumatore italiano: oltre tre quarti dei rispondenti (77%) dichiara di avere avuto un’esperienza diretta con questa nuova tecnologia. La maggior parte la utilizza prevalentemente nella vita privata (43%), mentre l’adozione nel contesto lavorativo è ancora al 12 per cento. Questi dati ci confermano che l’intelligenza artificiale è pronta per un’adozione su larga scala, anche all’interno delle aziende del settore alimentare. E c’è di più, l’Italia si distingue come pioniera nella sperimentazione e nell’adozione dell’AI.
L’ITALIA CAPOFILA NELLA RIVOLUZIONE DIGITALE
Confrontandoci con altri paesi europei, infatti, siamo tra i primi tre a riconoscere nell’AI una priorità strategica. Il settore industriale e distributivo italiano ha chiaramente compreso il valore dell’intelligenza artificiale come strumento per rafforzare la leadership e distinguersi in un mercato in costante evoluzione e altamente competitivo. Prevediamo che un’azienda su tre si stia preparando a investire nelle potenzialità dell’AI per l’anno a venire, una previsione supportata dal 46% dei manager che anticipano un incremento dell’impatto dell’AI sul business nei prossimi tre anni.
FORMAZIONE, LA CHIAVE DI VOLTA
Tuttavia, come ci insegna l’esperienza quotidiana in azienda, non è sufficiente disporre di una tecnologia innovativa e dimostrare che la sua applicazione porti a risultati straordinari in termini di efficienza ed efficacia operativa. È essenziale promuovere una formazione adeguata per massimizzare l’uso di questa tecnologia, facilitandone l’adozione tra i dipendenti. Il tema della formazione si rivela quindi cruciale: le aziende devono intensificare gli sforzi per supportare i propri lavoratori nell’implementazione dell’AI, assumendo un ruolo attivo nella formazione e nell’aggiornamento professionale.
Il 37% dei rispondenti ritiene che la propria azienda dovrebbe offrire una formazione più approfondita, mentre il 32% sente la mancanza di un supporto adeguato. Solo il 16% si dichiara soddisfatto della formazione ricevuta sul posto di lavoro. Il riconoscimento del valore dell’AI è tale che, in assenza di iniziative aziendali, i professionisti si dedicano autonomamente all’autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%), con una preferenza per la formazione dal vivo, workshop e corsi online. Questo atteggiamento proattivo riflette la percezione positiva che aziende e dipendenti (52% dei rispondenti) hanno nei confronti dell’AI e la convinzione di possedere le conoscenze necessarie per implementarla correttamente. Confidiamo che ora possiate apprezzare, insieme a noi, il valore dello studio, dell’adozione e dell’implementazione dell’intelligenza artificiale nel contesto aziendale.
AI, IL BENEFICIO È TANGIBILE
Come di consueto in Value For Food vogliamo valutare in modo quantitativo e oggettivo i benefici che l’AI può apportare alle aziende del settore alimentare e i casi pratici di applicazione nel mercato di massa. Interrogando le aziende sui benefici tangibili ottenuti dopo l’adozione dell’AI, emerge che in Italia più della metà dei manager (58%) afferma che l’uso dell’AI ha permesso loro di risparmiare sui costi e aumentare i profitti, o entrambi. Solo il 16% non ha riscontrato benefici evidenti. Le testimonianze delle aziende sono chiare e non lasciano spazio a interpretazioni!
Esaminiamo ora alcuni casi pratici per introdurre questa tecnologia all’interno della filiera. Apparentemente può sembrare complesso ed estremamente difficile alle aziende l’implementazione di tale tecnologia e probabilmente può destare anche qualche paura e sospetto. Svolgendo però tutti i passi in maniera avveduta e con esperienza, è possibile invece affrontare questa ennesima rivoluzione digitale in maniera prudente e creando valore.
EY può aiutare nel percorso, per esempio tramite l’adozione della piattaforma EY di AI S0F1A, mettendo a disposizione un ambiente sicuro dove inserire, memorizzare ed elaborare informazioni, nel pieno rispetto dei vincoli di trattamento del dato, delle linee guida EU e dei principi OECD; permette di creare soluzioni AI che rispondono alle esigenze di customer & employee experience (assistenti digitali, copilot, agenti virtuali, creazione di contenuti di marketing) e gestione delle conoscenze (creazione e confronto di documenti, generazione di report, sintesi), permette l’espansione dei data base, l’integrazione di diversi modelli, la capacità di tracciare il dato reale dal dato sintetico genera diretta conoscenza di insight e percorsi di distribuzione delle informazioni. Come dire… detto fatto!