Nel 2025 i consumatori a livello internazionale spenderanno 3.200 miliardi di dollari in più, con una crescita del +6% rispetto al 2024. È quanto emerge dallo studio Mid-Year Consumer Outlook: Guide to 2025 di NIQ. L’analisi riscontra come i consumatori di oggi rimangano determinati e resilienti nonostante l’incertezza, e fornisce linee guida strategiche per le aziende della distribuzione moderna nei prossimi 12-18 mesi e oltre. Oltre all’analisi globale, il rapporto di NIQ esplora anche le variazioni dei consumi a livello regionale, fornendo un’analisi approfondita delle dinamiche in Asia-Pacifico, Europa, Nord America, Medio Oriente e America Latina.
I CATALIZZATORI DEL CAMBIAMENTO NEL 2025
A livello mondiale il 40% dei consumatori accetterebbe una raccomandazione di prodotto da parte del proprio assistente IA, quota che sale al 47% guardando all’Italia, mentre un altro 40% nel mondo ed un 44% nel Bel Paese sfrutterebbe l’IA per automatizzare e velocizzare le proprie decisioni di acquisto quotidiane.
Secondo NIQ risulta quindi essenziale che le aziende valutino “quali innovazioni dell’IA saranno interessanti per i consumatori Millenials e GenZ e forniscano opzioni per supportare i consumatori più anziani”. Un 53% dei consumatori, sempre in Italia, consentirebbe agli smart device di ordinare automaticamente i prodotti nel momento di necessità.
Il social commerce ha portato all’evoluzione dell’omnicanalità, con un aumento del +11,6% delle performance di vendita online a livello globale e l’ascesa della gamification, con il 36% dei consumatori che dichiara di voler spendere di più per un acquisto grazie a un’esperienza in-app. Se l’Europa ha visto un aumento del +14,9% delle vendite, l’Italia non sembra seguire questo trend: con un 60% dei consumatori che ignora o salta l’annuncio di un prodotto sui social network.
Il 60% degli intervistati ha dichiarato che acquisterà meno snack e prodotti dolciari se i prezzi continueranno ad aumentare o a rimanere alti per i prossimi tre mesi. Il cacao (+128%), il caffè (+43%) e il latte (+44%) sono “materie prime calde” secondo le misure di Trading Economics, e l’aumento dei prezzi comporta un impatto significativo sui volumi di vendita delle categorie o dei prodotti correlati. Questo ha portato ad un incremento di vendite notevole nei discount, diventati ora il terzo canale per acquisti in più rapida crescita nell’ultimo anno.
SPESA E CONSUMI PREVISTI PER IL 2025
La principale preoccupazione dei consumatori rimane l’aumento dei prezzi dei generi alimentari. Sia a livello globale, per il 33% delle persone, sia a livello nazionale, per il 29% degli italiani, e la tendenza si rispecchia in Europa nella disparità tra crescita delle vendite a valore (+6,9%) e la più lenta crescita a volume (+1,5%) da giungo 2023 allo stesso mese nel 2024.
Seguono l’aumento dei costi delle utenze, che impensierisce il 20% dei consumatori in tutto il mondo e il 27% in Italia, e la minaccia di una recessione economica, segnalata rispettivamente dal 19% e dal 23%. Sia in Europa sia in Italia rimane alta la tensione per l’escalation militare. Infine, a causa degli eventi metereologici sempre più estremi in tutto il mondo anche il cambiamento climatico occupa uno dei posti più alti della classifica delle preoccupazioni.
La maggioranza dei consumatori intervistati nel mondo (67%, italiani inclusi) è disposto a provare un nuovo marchio a prezzo più basso, e il 36% a livello globale e il 29% a livello nazionale acquista unicamente prodotti in promozione indipendentemente dal brand.
A livello mondiale una parte degli acquirenti intende continuare a ridurre le spese non essenziali, come la ristorazione fuori casa (38% dei rispondenti), l’intrattenimento fuori casa (per il 37%) e le opzioni di food delivery o take away (per il 36%). In Italia anche i costi per l’abbigliamento e le vacanze o occasioni speciali verranno ridotti, rispettivamente per un significativo 34% e 29% dei consumatori. In merito alle nuove opportunità per il mercato, i consumatori intenzionali sono disposti a pagare un prezzo superiore per caratteristiche a valore aggiunto.
Enzo Frasio, Ad NIQ e GfK, sottolinea: “C’è una crescente domanda di actionable insight, derivanti dalla grande quantità di dati granulari che solo NIQ può fornire. Il consumer panel – che tra poche settimane sarà potenziato fino a raggiungere 16.000 famiglie – è uno strumento fondamentale per attuare analisi dettagliate utili anche a ricerche di ampia scala come il Consumer Outlook. Con l’integrazione dei dati del Consumer Panel all’interno di NIQ Discover i nostri partner di industria e distribuzione possono ora analizzare sinergicamente gli insight provenienti dal Retail Panel e quelli del Consumer Panel in un’unica piattaforma totalmente integrata”.